CATANIA – Saranno installati in 5 aziende siciliane i prototipi del dispositivo messo a punto dall’Università di Malta, ente capofila, il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Catania, MCAST, l’Università di Catania e due PMI Econetique e Plastica Alfa, nell’ambito del progetto di ricerca MicroWatTS, (micro sistemi di trattamento delle acque reflue che utilizzano superfici fotocatalitiche).
I partner del progetto si incontreranno il prossimo 27 gennaio al Museo della Rappresentazione di Catania, MU.RA (Via Etnea 742, Catania) per la sesta riunione di progetto, dopo un periodo di intensa attività di laboratorio, focalizzata sull’ottimizzazione dei materiali per la produzione su larga scala dei prototipi.
L’indomani, 28 gennaio, si svolgerà la visita all’impresa Plastica Alfa (partner del progetto) di Caltagirone (Via Tenente G. Cataldo, 40), leader nello sviluppo di prodotti polimerici innovativi per la gestione ed il trattamento delle acque.
Il 29 gennaio, a Dimora De Mauro (Via G. Clementi Catania) a partire dalle 9:30, il team del progetto MicroWatTS incontrerà le aziende siciliane con l’obiettivo di stabilire un legame con il territorio, così da generare nuovi impulsi per lo sviluppo del tessuto economico della Sicilia.
Il seminario, organizzato da Giuliana Impellizzeri, coordinatrice dell’unità CNR, vedrà la partecipazione dell’Autorità di Gestione (Dario Tornabene e Piera Spanò) e del Segretariato Congiunto, Marco Sambataro, in rappresentanza della Regione Siciliana, del direttore della Sidra, Osvaldo De Gregoriis, del presidente di Confindustria Catania, Antonello Biriaco.
Successivamente, il coordinatore del progetto MicroWatTS, Maurice Grech, Dipartimento di Ingegneria Metallurgica e dei Materiali dell’Università di Malta, Massimo Zimbone (CNR), Maria Antonietta Buccheri (Università di Catania) e Luciano Falqui (Plastica Alfa) illustreranno il progetto e le sue finalità, con particolare riferimento ai dispositivi per il trattamento delle acque grigie.
Dopo la fase di ricerca e di laboratorio, partita un anno fa, il progetto, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma INTERREG V-A Italia Malta per 2,5 milioni di euro, si accinge a realizzare il prototipo di un sistema di trattamento dell’acque grigie che sfrutta le nanotecnologie e la luce solare, i cui benefici sul piano ambientale ed economico risultano particolarmente d’impatto.
Questi dispositivi, infatti, saranno in grado di purificare le acque grigie, industriali e domestiche provenienti, per esempio, da lavanderie, lavandini, docce per renderle riutilizzabili per usi agricoli o per usi domestici secondari. L’acqua grigia purificata potrà essere immagazzinata per sciacquare i servizi igienici o per innaffiare le piante. Questo ha il potenziale di risparmiare fino al 30% di acqua potabile utilizzata nella maggior parte delle famiglie e delle aziende.