CAMERINO – L’Università di Camerino è impegnata nello studio dell’azione insetticida e repellente dei derivati della canapa al fine di ridurre l’uso di pesticidi sintetici, con effetti benefici sulla salute umana e sull’ambiente, attraverso un progetto di ricerca finanziato dalla Regione Marche nell’ambito del PSR 2014/2020 e un progetto di ricerca finanziato dall’Ateneo, che vedono quali coordinatori i professori Filippo Maggi e Massimo Nabissi della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute di Unicam.
Negli ultimi anni, infatti, la coltura della canapa industriale in Italia sta prendendo sempre più piede, anche grazie alla normativa per il sostegno e la promozione della coltivazione e della filiera della canapa. Attualmente 4000 sono gli ettari di superfici coltivate a canapa che offrono una quantità notevole di biomassa utilizzabile dall’industria in diversi settori merceologici. Una prospettiva interessante per l’impiego dei derivati della canapa riguarda il settore agroalimentare quali strumenti alternativi per il controllo ecosostenibile degli insetti fitofagi.
Un lavoro di ricerca dei professori Maggi e Nabissi, condotto in collaborazione con l’Islamic Azad University, Iran, dal titolo ‘Acaricidal properties of hemp (Cannabis sativa L.) essential oil against Dermanyssus gallinae and Hyalomma dromedarii’ che è stato pubblicata nella rivista internazionale Industrial Crops and Products, ha messo in evidenza per la prima volta il potenziale acaricida della canapa. L’olio essenziale che è stato ottenuto dai prodotti di scarto della canapa industriale e caratterizzato da Unicam, è risultato avere un’attività ovo-larvicida sull’acaro rosso del pollo, comunemente noto come pidocchio rosso dei polli, ritenuto un vero e proprio flagello per i produttori di uova in tutto il mondo e responsabile di ingenti perdite economiche.
Tale effetto è risultato simile a quella di altri insetticidi di origine sintetica utilizzati negli allevamenti intensivi di polli per uccidere i parassiti e che hanno destato preoccupazione per via della sua tossicità per la salute umana.
Nello studio inoltre è stato messo in evidenza il ruolo principale di due molecole dell’olio essenziale di canapa, attualmente riconosciute come additivi alimentari dall’FDA-Food and Drug Administration, e l’attività ovo-larvicida nei confronti di un parassita di diversi animali domestici e vettore del virus della febbre emorragica Congo-Crimea.
“Siamo naturalmente molto soddisfatti – hanno sottolineato i professori Maggi e Nabissi – per i risultati ottenuti dal nostro lavoro di ricerca, risultati che aprono delle prospettive interessanti per i derivati della canapa industriale quali ingredienti di formulazioni eco-sostenibili efficaci per il contenimento dell’acaro e rispondenti alle richieste dei consumatori di prodotti esenti da residui chimici nocivi”.