LOS ANGELES/MILANO – Le politiche di Diversity e Inclusion sono fondamentali per migliorare la cultura e la strategia aziendale e in tema di diversità e inclusione, negli ultimi 5 anni, sono stati fatti dei buoni progressi. Tuttavia le organizzazioni dovrebbero investire di più su queste politiche perché portano maggior innovazione e una migliore fidelizzazione delle risorse. È quanto emerge da un sondaggio condotto su 715 manager a livello globale da Korn Ferry, Società di consulenza organizzativa che accompagna le aziende nel ridisegnare gli asset manageriali.
L’81% degli intervistati ritiene infatti di lavorare per un’azienda inclusiva e l’87% afferma che oggi nella propria organizzazione ci sia più attenzione a D&I rispetto a 5 anni fa. Il 70% degli intervistati afferma di comprendere i motivi del pregiudizio e il 62% di avere programmi di D&I in atto per migliorare il problema.
Tuttavia, il 59% pensa che ci sia ancora qualche pregiudizio inconscio quando si parla di background diversi come religione, razza, genere o orientamento sessuale.
“Comprendere i comportamenti che causano pregiudizi è un passo importante, ma non è sufficiente per creare un’azione efficace – commenta Maurizia Villa, Managing Director e Country Chair Italia di Korn Ferry. – Le organizzazioni devono affrontare le questioni strutturali che favoriscono il pregiudizio, tra cui la parità retributiva, le aspettative di ruolo e i criteri di talento che privilegiano un gruppo rispetto a un altro”.
Dal sondaggio emerge inoltre che concentrarsi su questo tema offre alle aziende molte opportunità: quasi i due terzi degli intervistati (63%) sostiene infatti che i programmi di D&I contribuiscono a fidelizzare i dipendenti e per il 76% le iniziative di D&I portano a una maggiore innovazione.
“La dicotomia tra la consapevolezza che Diversità e Inclusione siano positive per le imprese e la mancanza di progressi veramente significativi su questi temi indica che le organizzazioni devono affrontare questioni di pregiudizio intrinseche non solo in un modo strategico, programmatico e sostenibile, ma anche con coraggio e determinazione – conclude Maurizia Villa. – Incoraggiare una cultura inclusiva è infatti molto efficace e produttivo per le Aziende ma richiede anche azioni concrete e un impegno costante.”
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Il sondaggio e risultati
Korn Ferry ha condotto il sondaggio all’inizio di marzo 2019 su 715 leader di aziende e organizzazioni a livello globale. Ecco i risultati.
1. Hai la percezione di lavorare per un’azienda che rispetta la diversità ed è inclusiva?
Sì – 81% No – 19 %
2. La tua organizzazione ha in atto programmi di D&I?
Sì – 62%
No – 38%
3. La tua organizzazione dedica un’attenzione particolare alla creazione di una cultura della diversità e dell’inclusione?
Sì – 78%
No – 22%
4. Rispetto a 5 anni fa, attualmente la tua organizzazione quanto è impegnata sulla diversità e l’inclusione?
Molto di più – 28% Un po’ di più – 59% Un po’ meno – 13% Molto meno – 0%
5. Pensi che nella tua organizzazione ci sia qualche pregiudizio inconscio in merito a background diversi come religione, razza, genere o orientamento sessuale?
Sì – 59%
No – 41%
6. I programmi di diversità e inclusione della tua organizzazione migliorano la fidelizzazione dei dipendenti?
Sì – 63%
No – 37%
7. La mancanza di attenzione alla diversità e all’inclusione contribuisce al turnover dei dipendenti?
Sì – 49%
No – 51%
8. L’attenzione alla diversità e all’inclusione contribuisce a una maggiore innovazione?
Sì – 76%
No – 24%
9. Se i progressi per aumentare la diversità e l’inclusione sono stati lenti, la tua organizzazione ne comprende le cause?
Sì in larga misura – 22%
Sì in una certa misura – 48% No in una certa misura – 24% No in larga misura – 0%