MILANO – Si chiama Ottavio Giannella, è un tecnico antincendio di 35 anni che vive a Ravenna, e insieme a un gruppo di amici di Rimini e Milano è riuscito a trovare una soluzione per aumentare considerevolmente i respiratori nel mondo, ora necessari a causa dell’emergenza Covid 19, grazie a una stampante 3D. Vista l’emergenza e la difficoltà delle strutture ospedaliere a disporre di strumenti per la ventilazione artificiale in caso di difficoltà respiratoria, Ottavio ha pensato di utilizzare un metodo artigianale, ma ugualmente efficace: collegare ai ventilatori polmonari semplici maschere da lavoro attraverso un raccordo stampato in 3D.
Si tratta di dispositivi di facile reperimento e quindi ad oggi maggiormente disponibili sul mercato rispetto a quelli biomedicali, soprattutto in un ottica mondiale e non solo italiana. Un’idea spiegata tecnicamente grazie ai progettisti Gianpaolo Missiroli (originario di Rimini, più precisamente Bellaria) e Davide Necchi (di Milano) che può salvare tantissime vite, quindi, che Ottavio e i suoi amici hanno realizzato e messo a disposizione gratuitamente in tutte le lingue sul sito https://aurorard40.soprit.it
“Abbiamo voluto creare un adattatore per le maschere antigas con filtro a vite, compatibili con lo standard RD40, ovvero quello più comune nel mondo – spiega Giannella -. Grazie ai raccordi ideati sarà possibile collegare maschere semi o pienofacciali a diversi modelli di macchine respiratorie. L’idea iniziale è stata sviluppata coinvolgendo un ingegnere informatico di Milano, Davide Necchi, e un tecnico informatico di Bellaria, Gianpaolo Missiroli, che si sono occupati della realizzazione del disegno e della progettazione dell’adattatore per la stampa in 3D”.
Tutto ciò ispirandosi anche al progetto di Isinnova, l’azienda bresciana che ha realizzato un adattatore similare per trasformare maschere subacquee in respiratori d’emergenza, con cui i ragazzi si sono confrontati a lungo. Il loro sapere è messo a disposizione di chiunque gratuitamente, basta scaricarlo dal sito internet, ed è già stato sviluppato per ventilatori singoli, ventilatore con Peep e ventilatori con attacco doppio, i più diffusi nei reparti di rianimazione.
“In questo momento è importante poter ampliare le possibilità e le dotazioni degli ospedali per quanto concerne questi indispensabili strumenti – spiegano i tre amici “geniali”-. L’idea non è atta a rendere le maschere dispositivi medicali, ma è da intendersi come una soluzione di emergenza in quelle situazioni di grave carenza di attrezzatura: il Covid 19 si è diffuso in tutto il mondo, anche in paesi in cui ci sono tante maschere da lavoro e poche strumentazioni mediche. Il progetto non ha scopo di lucro e tutto il materiale utile alla realizzazione dell’attacco è disponibile sul sito web dove si potranno scaricare gratuitamente i file di stampa e le istruzioni di montaggio. Speriamo dunque che questa idea possa raggiungere esperti e tecnici del settore sanitario per mettere in campo quest’ulteriore ausilio in un momento di emergenza”.