NAPOLI – Nei giorni scorsi si è svolto un meeting virtuale sulla linguistica computazionale organizzato da Mazer, la startup che ha realizzato Laila, l’ AI di seconda generazione che evolve e simula fedelmente sensazioni ed emozioni tipiche dell’essere umano.
All’incontro online hanno partecipato Carmine Pappagallo e Gianfranco Fedele, rispettivamente CEO e CTO di Mazer, ed il team di sviluppo della startup, il Prof Francesco A. N. Palmieri, docente del Dipartimento di Ingegneria Industriale e dell’Informazione dell’Università della Campania, Luigi Vanvitelli, e ricercatori e Phd dell’ateneo, il Prof Francesco Cutugno, docente del Dipartimento di Ingegneria elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione dell’Università Federico II e ricercatori e PhD dell’ateneo, e la dott.ssa Donatella Ruggeri, Psicologa ed esperta di UX Design.
La startup Mazer, ha già siglato una partnership con il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università della Campania, Luigi Vanvitelli che ha finanziato una ricerca sul Natural Language Processing, per permettere a Laila di comprendere il linguaggio naturale come farebbe un operatore umano.
Laila, il chatbot realizzato da Mazer che ha ottenuto un finanziamento dal MISE per una ricerca sul Natural Language Processing per permettere all’AI di comprendere il linguaggio naturale come farebbe un operatore umano, oggi rappresenta il punto di arrivo di un progetto molto ambizioso: Laila infatti è oggi l’unica vera operatrice virtuale in grado di sostenere conversazioni via chat con gli utenti delle aziende che hanno scelto di introdurre l’automazione nell’ambito dei propri sistemi di customer care, marketing ed assistenza post-vendita.
“Questa tavola rotonda dà il via ad un’esperienza virtuosa una collaborazione nell’ambito della quale si tratteranno tecnologie di Apprendimento Automatico, Intelligenza Artificiale ed Elaborazione del Linguaggio Naturale non solo per scopi accademici, ma con l’obiettivo di declinarle in ambito sia sociale che industriale – afferma Gianfranco Fedele, CTO di Mazer, il nostro obiettivo – prosegue – è rendere la nostra operatrice virtuale sempre più “individuo” e sempre meno “robot”.
“Favorire l’incontro tra l’Accademia e il mondo dell’industria delle tecnologie avanzate è particolarmente rilevante in Campania dove entrambi gli ambiti possiedono competenze e potenzialità ai massimi livelli internazionali. Le sinergie tra i due Atenei nell’area Napoli-Caserta, un’azienda come la Mazer di Marcianise che guarda all’innovazione spinta nelle tecnologie dell’informazione, costituiscono una combinazione virtuosa da prendere come esempio per lo sviluppo di strategie di crescita di tutta la regione Campania” – commenta Francesco A.N. Palmieri, docente del Dipartimento di Ingegneria Industriale e dell’Informazione dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli.
L’incontro dei due gruppi di ricerca degli atenei campani con la Mazer crea una rete, un processo virtuoso di interdisciplinarità in cui molti saperi si uniscono per dare vita ad un progetto originale, capace di generare una visione dell’intelligenza artificiale alternativa a quella che le grandi major companies del settore cercano di introdurre. Psicologi, linguisti, informatici, esperti di interaction design, data scientist danno luogo ad un ambiente ecologico in cui il chatbot, controlla il dominio semantico ristretto in cui opera, coglie dettagli dell’interazione che non sono curati dagli attuali sistemi commerciali, e consente all’utente di godere di una esperienza accogliente e finalizzata al soddisfacente completamento dei task prodotti.” Queste le parole del prof. Francesco Cutugno, docente del dipartimento di Ingegneria Elettrica e Tecnologie dell’Informazione della Federico II di Napoli.
Seppure sia già dotata di strumenti di analisi della “sentiment” dell’utente, che le consentono di esprimersi in una maniera coerente con il suo stato d’animo, Laila oggi si candida a diventare una vera e propria operatrice virtuale in grado di sostituirsi all’umano.
“Non è sempre facile cogliere l’importanza della psicologia e delle scienze cognitive all’interno dei progetti tecnologici come quelli di intelligenza artificiale – afferma Donatella Ruggeri, psicologa ed esperta di UX Design – Eppure, per quanto le basi possano essere matematiche e ingegneristiche, i prodotti e i servizi che ne emergono alla fine sono rivolti e usati dalle persone. Per questo non può mancare l’attenzione verso l’interazione tra l’individuo e la macchina, verso la relazione mentale ed emotiva che si instaura anche con i bot. Un progetto lungimirante come quello di Laila ha dalla sua questa attenzione.”
Non si tratta di mera utopia fantascientifica ma di un progetto con solide basi scientifiche, validato e che ha dato vita a un’operatrice virtuale attualmente online su numerosi portali di e-commerce che molti utenti scambiano per un essere umano.
Laila usa un linguaggio umano, utilizza gif animate e emoticons. Il 50% degli utenti che chiede informazioni a Laila non è stato in grado di capire che il chatbot non è un essere umano; il 19% degli utenti che dialogano con il chatbot lo ringrazia per le informazioni ricevute ed una parte degli utenti ha chiaramente flirtato con l’agente conversazionale.
L’IA sviluppata da Mazer è in grado di rispondere a centinaia di utenti contemporaneamente, cosa che le consente di sostenere le aziende che hanno esigenza di crescere e consolidarsi anche in un momento storico cruciale come quello che stiamo attraversando.
“Il nuovo progetto, che integra ed estende il precedente, non solo coinvolge nuove eccellenze del mondo accademico – affermano Carmine Pappagallo e Gianfranco Fedele, co-founder di Mazer – ma converge in maniera ancora più forte sulla psicologia puntando a creare un soggetto operativo automatico ma “umanizzato”, ovvero caratterizzato da forti competenze relazionali”.