VERONA – Una nuova fiera per la “nuova normalità”. Il Consiglio di amministrazione del Gruppo Veronafiere conferma il programma del secondo semestre 2020: dodici importanti appuntamenti in Italia e nove all’estero che inaugurano una rinnovata modalità di organizzare manifestazioni, fortemente orientate a salvaguardare il business delle aziende clienti con format agili, digitali e sicuri.
«La ripartenza sarà un momento fondamentale per la ricostruzione economica del Paese – dice Maurizio Danese, presidente di Veronafiere –. E noi vogliamo farci trovare pronti per supportare al meglio la promozione delle filiere industriali che presidiamo, ricordando che lo strumento fieristico moltiplica fino a 10 volte l’investimento fatto dagli espositori, genera il 50% dell’export delle pmi italiane e un valore complessivo a livello mondiale superiore ai 250 miliardi di euro».
«In questi mesi abbiamo lavorato pensando già alla Fase 3, con la formulazione delle manifestazioni secondo un perimetro straordinario per un tempo eccezionale che non consentirà per tutto il 2020 di progettare fiere secondo gli standard che conosciamo. Tuttavia, il mercato ha bisogno di un motore già acceso per garantire la ripartenza ma soprattutto rilancio, nuovi posizionamenti internazionali in una road map dell’export stravolta dall’emergenza sanitaria globale – sottolinea Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere –. Per questo, abbiamo tenuto aperto il dialogo con i nostri clienti e i mercati attraverso numerose iniziative digital, perché oggi più che mai il nostro è un ruolo fondamentale per lo sviluppo dell’economia che necessita di un nuovo paradigma fisico-digitale e di un’offerta complementare per il business».
Completamente rimodulato, quindi, il calendario fieristico della seconda metà dell’anno, con un notevole sforzo logistico per far combaciare la stagionalità delle manifestazioni, con spostamenti di data, start-up e tempi di rotazione del quartiere e dei padiglioni. Mentre il calendario degli eventi e convegnistico, altro importante asset di Veronafiere, riparte il 18 giugno con il Vinitaly Design Int’l Packaging Competition a cui segue il 19 giugno l’assemblea del Consorzio del Grana Padano.
Il lockdown è servito anche per ridisegnare format fieristici ampiamente consolidati, re-impostandoli alla luce delle nuove misure di sicurezza e distanziamento sociale.
È il caso, ad esempio, di Fieracavalli, che per la prima volta si svolge su due fine settimana consecutivi, per diluire gli ingressi, di wine2wine che, al tradizionale business forum, affianca un momento espositivo, o di Marmomac, in scena nel 2020 con un’edizione speciale tarata sulle esigenze contingenti delle imprese del settore.
È in attesa della validazione da parte delle istituzioni preposte, inoltre, il nuovo protocollo #safebusiness per la tutela della salute di espositori e visitatori, sviluppato insieme ai principali operatori fieristici italiani.
Tra le misure di prevenzione: biglietteria esclusivamente online e ingressi giornalieri contingentati; filtri ai cancelli con termoscanner; nuova architettura interna degli spazi per dirigere i flussi di visitatori in entrata ed uscita; interventi di sanificazione degli ambienti; formazione del personale; presidi medici permanenti, protocolli di emergenza appositi e collaborazione con le migliori realtà sanitarie del territorio.
Allo studio anche rassegne più smart, grazie alla tecnologia. Il Covid19 ha soltanto impresso una ulteriore accelerazione ad un processo che Veronafiere aveva già attivato, investendo importanti risorse nella digital transformation.
Una rivoluzione che parte dai portali web delle singole manifestazioni che diventano per Vinitaly e Marmomac, delle directory interattive e multilingua, per arrivare alle agende digitali per programmare appuntamenti b2b, ai webinar per la formazione permanente o alle app di geolocalizzazione con cui muoversi agilmente e in sicurezza tra gli stand.
Veronafiere, inoltre, sta realizzando strumenti virtuali di incontro per permettere alle aziende di dialogare con i buyer esteri e mantenere aperto un canale di comunicazione con i mercati di maggiore interesse, che ancora non possono essere presenti fisicamente alla rassegna.
Tutto questo con l’obiettivo finale di creare eventi integrati, in grado di fondere la parte fisica con quella digitale e connettere 365 giorni all’anno le community dei settori di riferimento.