ROMA – Digitalizzazione, infrastrutture, decarbonizzazione dell’economia, inclusione, salute e istruzione saranno le sei missioni del Recovery fund, “E il rimbalzo del Pil nel terzo trimestre sarà maggiore delle attese” – assicura il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. È soprattutto nel settore della digitalizzazione della pubblica amministrazione che si giocherà il confronto con l’Unione Europea rispetto alla coerenza dei piani presentati dall’Italia in linea con le raccomandazioni comunitarie. La stima dell’inefficienza pubblica, secondo i dati di Confindustria Digitale, costa all’Italia circa 30 miliardi di euro l’anno, pari a 2 punti di Pil. I benefici della digitalizzazione della pubblica amministrazione italiana, invece, li ha calcolati il Politecnico di Milano: 25 miliardi di euro l’anno al bilancio dello Stato. A ciò si aggiunga che la diffusione del coronavirus e le sfide a cui siamo stati chiamati a rispondere, l’uso intensivo di Internet, l’utilizzo diffuso dello smartworking e le applicazioni per il monitoraggio geolocalizzato delle persone contagiate dal virus stanno radicalmente modificando un mondo che, già di per sé, era ormai permeato dalla tecnologia.
In un contesto di questo tipo l’innovazione e le competenze sono la direttrice principale, specialmente nel campo dell’informatica e dell’ICT dove tutto corre veloce, per fornire servizi digitali efficienti ed utili ai cittadini. Ed è proprio sull’innovazione che si fonda P@gile, la neocostituita Rete di Imprese altamente tecnologiche e 100% italiane. Ne fanno parte Soft Strategy BIT, startup del gruppo Soft Strategy specializzata nella progettazione e implementazione di soluzioni software multi-piattaforma con l’utilizzo delle più avanzate tecnologie, mobile, web-based ed enterprise; Ecubit, Startup innovativa specializzata nello sviluppo di soluzioni, prodotti e piattaforme tecnologiche avanzate, con punte di eccellenza in ambito sanitario; Sferanet, tra i principali system integrator del mercato ICT a livello nazionale, specializzata in Big Data, Artificial Intelligence e Cyber Security per la progettazione, implementazione e mantenimento di soluzioni IT destinate alle medium e large enterprise del settore privato e della Pubblica Amministrazione; Boxoclock, startup innovativa specializzata nello sviluppo e produzione di prodotti e servizi innovativi ad alto valore tecnologico e, più specificatamente, di dispositivi IoT; Camelot Biomedical Systems, società specializzata nella creazione e impiego di tecnologie innovative a supporto della trasformazione digitale, facendo leva in particolar modo su Intelligenza Artificiale e Blockchain in settori altamente tecnologici come la digital Healthcare o l’Industria 4.0.
«P@gile ha l’ambizione – spiega Antonio Marchese, Amministratore delegato Soft Srategy BIT ed executive partner del Gruppo 100% italiano Soft Strategy – di costituire un polo di riferimento totalmente italiano per la ricerca e lo sviluppo di soluzioni innovative a beneficio della digitalizzazione della Pubblica Amministrazione per favorire e semplificare il rapporto cittadino-istituzioni nell’accesso ai servizi».
Grazie alla presenza di un’offerta di servizi e soluzioni ad elevato carattere innovativo in specifiche aree di servizio e a forti investimenti in termini di ricerca e di risorse umane, P@gile intende coniugare, nella realizzazione di servizi digitali, l’elevata efficienza di infrastruttura con una spiccata semplicità di utilizzo per il cittadino. La strategia è porsi come un partner flessibile e propositivo, che opera con lo stesso spirito e la stessa passione di un dipendente dell’azienda stessa.
Un fattore chiave per contribuire a formare PA sempre più digitale è rappresentato dalla grande focalizzazione alla ricerca e alla sperimentazione da parte di P@gile, che porta ciascuna delle 5 aziende ad investire in ambiti quali Cloud, geolocalizzazione indoor, Internet of Things, domotica ed automazione, Open Data, Big Data, Blockchain, Intelligenza Artificiale e Cyber Security e settori verticali quali la Sanità attraverso soluzioni di telemedicina, monitoraggio a distanza, riabilitazione assistita da remoto, realtà virtuale e aumentata, con expertise tecnologiche tra le più attuali e richieste dal mercato.
La Rete conta ad oggi circa 400 tra dipendenti e ricercatori (si prevede un incremento del personale nel prossimo triennio di almeno il 100%) e 9 sedi in Italia (Roma, Milano, Bologna, Genova, Napoli, Rende, Matera, Palermo, Pescara e Cagliari).