ROMA – E ’stato firmato il primo contratto collettivo nazionale in Europa per i lavoratori che si occupano del food delivery, meglio noti come riders.
Il contratto è stato firmato tra AssoDelivery, che è un’associazione che rappresenta l’industria italiana del food delivery a cui aderiscono Deliveroo, Glovo, Just Eat, Social Food eUber Eats, e il sindacato UGL (Unione Generale del Lavoro, ndr) che ha istituito un’organizzazione dedicata a questi lavoratori, denominata “UGL Rider”, la quale si occupa solo della tutela dei diritti dei ciclo – fattorini.
Il contratto rispecchia le indicazioni del “decreto Rider” (D.L. 101/2019 convertito con legge 128/2/19, ndr), un intervento importante approvato l’anno scorso su impulso e volontà del Ministero del Lavoro. Nello specifico prevede: compenso minimo pari a 10 euro per ora lavorata, cioè in base al tempo per svolgere ogni consegna; indennità integrative, incentivo orario di 7 euro; sistema premiale, pari a 600 euro ogni 2000 consegne effettuate; dotazioni di sicurezza a carico delle piattaforme: indumenti ad alta visibilità e casco, le quali saranno sostituite rispettivamente ogni 1500 e 4000 consegne; coperture assicurative contro gli infortuni (INAIL) e per danni contro terzi; formazione con particolare riferimento a sicurezza stradale e alla sicurezza nel trasporto degli alimenti; divieto di discriminazione, pari opportunità e tutela della privacy, che sono principi che caratterizzeranno il funzionamento dei sistemi tecnologici delle singole piattaforme; diritti sindacali, ovvero una quantità stabilita di giornate e di ore destinate ai rider che assumono il ruolo di dirigenti sindacali.
Non tardano, però, le prime critiche sollevate dalle tre grandi single sindacali CIGL – CISL e UIL, sostenute dai ciclo – fattorini, le quali, in un comunicato unitario, affermano che:“ Assodelivery con le sue associate non hanno mai voluto riconoscere il contratto collettivo della logistica per i rider, sottoscritto dalle nostre categorie di riferimento nel 2018, che individua diritti e tutele molto più vantaggiosi per i lavoratori. Al tavolo ministeriale era stata data disponibilità a cogliere specificità e le necessarie flessibilità a questo settore, anche attraverso eventuali percorsi di armonizzazione condivisi. In sfregio alla legge e al comune sentire ci troviamo di fronte a un testo che riconduce al cottimo l’attività di questi lavoratori, anche con riguardo alla fornitura dei dispositivi di protezione individuale. Lo scambio del contratto sottoscritto tra Assodelivery e UGL è che questi lavoratori rimangano autonomi, ossia collaboratori occasionali e partite IVA, senza nessuna possibilità di avere un’occupazione stabile: in altri termini si tratta di un’operazione che prevede un basso salario in cambio di maggiore precarietà!”. Lo hanno definito come “un accordo pirata con un sindacato di comodo” ed hanno, inoltre, dichiarato che prenderanno tutte le azioni possibili, dallo sciopero, alle vertenze legali, per contrastare l’applicazione di questo contratto.
Questo è un tema da sempre molto dibattuto nel nostro paese essendo una figura lavorativa sempre più presente nella realtà e registra un numero di lavoratori molto elevato: si pensi che, rispetto a prima del lockdown ad oggi, sono diecimila in più.