MILANO – Cosa ne pensano gli italiani di Immuni, l’app per sapere se si è stati a contatto con un soggetto risultato positivo al Coronavirus? In quanti l’hanno già scaricata e quali sono le ragioni che spingono invece alcuni a non farlo? ProntoPro.it, portale numero uno in Italia per domanda e offerta di servizi professionali, ha provato a chiederlo direttamente alle imprese e ai lavoratori iscritti al portale, ma anche ai clienti che usufruiscono del servizio.
Hanno risposto all’appello più di 2.000 tra clienti e professionisti, un campione molto eterogeneo di lavoratori impiegati in più di 500 categorie di servizi, da idraulici ad avvocati, passando per psicologi, imbianchini, elettricisti e personal trainer. I risultati completi sono visionabili sul blog di ProntoPro: https://www.prontopro.it/blog/immuni-sondaggio-prontopro/.
Hai scaricato Immuni? Vincono i sì, anche se di misura
Il 53% degli intervistati afferma di aver già scaricato l’app Immuni, e tra quelli che non l’hanno ancora fatto 1 su 3 dichiara che lo farà se i casi continueranno ad aumentare.
La fascia d’età più sensibile al problema sembra essere quella tra i 25 e i 34 anni, qui la percentuale delle persone che hanno scaricato l’app arriva al 59% (+6% rispetto alla media nazionale). Tra i 35 e i 44 anni c’è una piccola preponderanza di no, e poi, dai 45 anni in su, tornano a prevalere i sostenitori dell’app. Il sondaggio di ProntoPro evidenzia una generale diffidenza, o quanto meno un disinteresse, da parte dei giovani tra i 18 e i 24 anni, in questa categoria solo 1 intervistato su 4 afferma di aver scaricato Immuni.
Le ragioni del no: a pari merito “viola la mia privacy” ed “è inutile”
Il 35% degli utenti che ha deciso di non scaricare per ora Immuni argomenta il proprio scetticismo con il fatto che ha paura di veder violata la propria privacy, 1 utente su 3 la ritiene inutile nel perseguire lo scopo per cui sarebbe stata creata, il tracciamento automatico dei soggetti risultati positivi al Coronavirus. Il 26% degli intervistati afferma che il proprio telefono cellulare non è in grado di supportare l’installazione dell’app, il 4% manifesta infine poca fiducia nel modo in cui le persone la utilizzerebbero.
L’utente tipo di Immuni: vuole tutelare la comunità, è sposato e ha dei figli
Il sondaggio di ProntoPro evidenza che sono più inclini a scaricare l’app utenti che hanno a cuore la collettività e con affetti stabili. La quasi totalità degli intervistati che hanno installato Immuni dichiara di averlo fatto per tutelare la propria comunità, il 70% conferma di avere dei figli e i coniugati sono la categoria con il maggior numero di download dell’app.
Le categorie professionali più inclini a scaricare Immuni
Per quanto riguarda i professionisti iscritti a ProntoPro, le categorie professionali tra cui l’app è più diffusa sono quelle che prevedono un incontro frequente con il cliente presso il proprio studio, o al domicilio del cliente stesso: lavoratori autonomi che offrono lezioni private dedicate a musica, lingue straniere e ripetizioni scolastiche; professionisti del mondo casa, da idraulici a imbianchini fino ad elettricisti e imprese edili; fornitori di servizi per il benessere e la cura della persona (fanno parte di questa categoria personal trainer, estetisti, ma anche psicologi e dermatologi).