(PRIMAPRESS) – PARIGI – Lo scandalo dei bambini tolti illecitamente alle loro famiglie per essere affidati ad altri ha messo in evidenza la fragilità del sistema dei controlli in Italia ma ecco che si accendono i riflettori su un’altro scandalo che risale addirittura agli Ottanta e questa volta riguarda la Francia che per prima ha sollevato il coperchio di un “affaire” dalla portata internazionale.Negli anni ’80, da 11.000 a 14.000 bambini dello Sri Lanka furono adottati da famiglie bisognose di bambini, di cui 1.500 francesi. Tutto legale? Sembrerebbe di no perché , secondo alcune fonti, molti di quei bambini sono stati rubati o acquistati da madri vulnerabili.A distanza di trenta anni, l’isola di Ceylon è sopraffatta dallo scandalo e dalla vergogna di quanto accaduto. Avvisati dalla trasmissione di notizie, i bambini hanno deciso di andare alla ricerca dei loro genitori biologici. Questo è il caso di Neil e Nour, un fratello e una sorella che decollano questa domenica per Colombo.Mentre il caso prende una svolta internazionale, il ministro della sanità del paese ha infine riconosciuto l’esistenza di “fattorie per bambini” in cui i bambini venivano raggruppati prima di essere presentati alle famiglie adottive da “attrici madri”.Come è potuto accadere una simile frode? Il Ministero degli Affari Esteri francese ammette “pratiche illegali” e specifica che non esisteva un “quadro etico” per le adozioni internazionali prima del 1993. È a questa data che la Convenzione dell’Aia sulla protezione dei diritti umani i bambini, che sono entrati in vigore due anni dopo nello Sri Lanka, “hanno incorniciato queste adozioni per la prima volta”.
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