(PRIMAPRESS) – QVAR (CROAZIA)- C’è una svolta nelle indagini per la morte del manager italiano morto nell’isola croata di Qvar. Il proprietario e lo skipper dello yacht noleggiato dal siciliano Eugenio Vinci, sono stati arrestati perché ritenuti responsabili per avvelenamento da monossido di carbonio, che si è sprigionato nella dinette della barca. I due avrebbero installato un motore nella barca senza seguire le norme di sicurezza, causando la fuoriuscita dei gas tossici. Lo ha reso noto la polizia croata. Si tratta, secondo la polizia, di un uomo di 23 anni ed uno di 27 anni, entrambi croati. I due figli del manager sono ancora ricoverati in gravi condizioni. In base alle indagini della direzione della polizia di Spalato-Dalmazia, il motore sarebbe stato installato l’8 agosto. Armatore e skipper non avrebbero seguito le norme di sicurezza, inserendo nel vano motore un generatore a benzina che si raffredda ad aria. Una volta avviato, il motore ha iniziato a sprigionare gas tossici che hanno raggiunto anche le cabine, avvelenando il manager e i due figli, un bimbo di cinque e una ragazzina di quattordici anni. Ricoverati all’ospedale di Spalato, i figli del manager sono ancora in pericolo di vita. – (PRIMAPRESS)