FIRENZE – Nabys è una nuovissima realtà italiana, la sede è a Signa, in provincia di Firenze. Ha un obiettivo tanto classico quanto futuribile: usare il legno come materiale di costruzione realmente alternativo alla “plastica”. Non solo da un punto di vista ambientale, anche se, nel suo ciclo di vita, un prodotto naturale è più sostenibile di un prodotto di sintesi.
Da un punto di vista funzionale i Nab, le barche che nascono alla Nabys, sono alternativi e spesso migliori dei classici prodotti in serie costruiti in resina poliestere. Per prestazioni, caratteristiche tecniche, qualità della vita a bordo e personalizzazione dei progetti. Per di più con costi paragonabili a un’equivalente imbarcazione costruita in vetroresina di alta qualità.
Parte dell’economicità è dovuta a una maggiore sostenibilità del processo costruttivo che non prevede costi “a perdere” come per esempio lo stampo: necessario per costruire un’imbarcazione in vetroresina, ma non presente per una barca in legno.
I Nab sono vere barche perché l’architettura navale presiede la disposizione degli interni. Si sviluppa dalle sue forme di carena e non dalla dimensione del letto armatoriale
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Barche create da armatori per gli armatori
Infine, ma solo per ordine di presentazione, un Nab nasce dalla passione di un gruppo di armatori che ha voluto pensare un cantiere che costruisce barche per chi le deve usare, non per le proprie economie di scala. Massimo Sabatini, Marco Margheri e Alessandro Degli Innocenti. Sabatini riassume così l’idea alla base del cantiere Nabys: «Siamo soprattutto armatori e abbiamo accumulato esperienza nel campo perché di barche ne abbiamo usate e avute tante. Ci siamo detti: mettiamo questa esperienza a disposizione di chi ancora non ha potuto acquisirla. Perché possa avere la sicurezza di ottenere una barca come un armatore desidera e non come è stata pensata da un cantiere».
Gli fa eco Marco Margheri: «I clienti di Nabys s’interfacciano con altri armatori più che con un cantiere. Siamo più in grado di capire ciò che vogliono. L’aspetto armatoriale è molto importante: noi di Nabys, non vogliamo né possiamo assolutamente sostituire il progettista, ma possiamo utilizzare la nostra esperienza per far sì che l’armatore abbia quello che vuole».
Conclude Alessandro Degl’Innocenti: «Chi sceglie Nabys non è lasciato solo dopo la consegna della barca. Lo seguiamo nella sua messa a punto. Fungiamo anche da acceleratori di apprendimento. Oltre a comprare una barca un armatore Nabys acquista anche competenze, passione, percorsi di crescita e può contare su qualcuno che ha già compiuto questo percorso, risolto questi dubbi, inciampato negli errori che ogni armatore rischia di compiere specialmente quando sceglie il suo primo prototipo».
A dirigere i lavori in cantiere e a coordinare le professioni di produzione c’è Mentor Shimaj, cofondatore del cantiere dopo 10 anni di esperienza in Vismara. Diplomato in Albania, apre una bottega artigiana in Italia. Si appassiona al legno e lo studia nelle sue molteplici qualità e possibilità di manipolazione, costruzione, reinvenzione. Progetta e realizza arredi nuovi, restauri, posa in opera di strutture e sviluppa persino dei metodi di verniciatura.
Infine, quinto elemento della compagine, Toni Compagno, l’unico di provenienza non nautica, che si occupa degli aspetti legati all’amministrazione, ai sistemi organizzativi e gestionali.
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Due modelli per un debutto
Per presentarsi il nuovo cantiere ha due biglietti da visita. Il Nab 10 FC, un natante lungo 9,99 metri dall’inaspettata geometria degli interni, e il Nab 12.50 RS, un fast cruiser con spunti corsaioli.
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Nab 10 FC
Un 10 metri concepito dal progettista Antonio Cataldi, che spiega: «L’obiettivo era realizzare un’imbarcazione che unisce soluzioni innovative di design e prestazioni con tecniche di costruzione classiche e artigianali, utilizzando in larga parte materiali eco sostenibili come il legno e la fibra di lino a rinforzo». L’architettura navale è stata curata dal team Vismara con la collaborazione dell’architetto Massimo Sabatini.
Lunga 9,99 metri (è un natante e pertanto non richiede immatricolazione) il Nab 10 è realizzato in compensato di okumé rivestito di fogli di rovere: Per isolare la parte esterna dello scafo dal contatto con l’acqua si utilizza un rivestimento in fibra di lino e resina epossidica.
Questo sistema costruttivo rende il NAB il10 una delle prime barche realmente a bassissimo impatto sia per la costruzione sia per il finevita (che sarà comunque lontanissimo nel tempo).
Il Nab 10 FC, Fast Cruiser, è un progetto pensato per la crociera veloce di una coppia o di una famiglia che ama veleggiare, godendosi il piacere della navigazione in silenzio e a impatto zero, anche nelle ariette mediterranee.
Cataldi: «Le linee d’acqua, i calcoli strutturali, il piano velico, e in generale tutta la parte tecnica è stata curata dal cantiere Vismara Marine, una garanzia nel mondo della vela, specialmente in termini di prestazioni efficienza e leggerezza. Per il nostro progetto è importante che la barca, nonostante venga realizzata con un metodo classico offra prestazioni di livello nel panorama delle barche moderne, per aumentare il piacere della navigazione a vela. Il Nab10 ha un dislocamento di progetto di 5400 kg e una superficie velica di 63mq». Sotto lo scafo è posta una chiglia fissa con un pescaggio di 1,85 m, adatto alle navigazioni in luoghi con poco pescaggio, ma comunque in grado di garantire alta stabilità grazie alla propria efficiente geometria.
Tutte le manovre sono riportare verso poppa sui quattro winch installati davanti alla doppia timoneria.
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Interni innovativi
L’albero, come il boma, è in alluminio ed è appoggiato in coperta su una trave in carbonio. Soluzione, quest’ultima, che regale uno spazio interno di ampiezza inaspettata, anche grazie all’assenza di ostacoli legati all’attrezzatura velica. Oltre che per l’inusuale layout. Da poppa, dietro alla scala d’ingresso, sono posizionate due cabine identiche con letto matrimoniale e proprio armadio. Il bagno rappresenta un altro elemento di innovazione in quanto si compone di due zone separate a destra e a sinistra delle scale, una dedicata alla doccia e una WC. Questo consente di aumentare il comfort e la funzionalità a bordo in quanto si ottiene uno spazio più ampio rispetto alla soluzione ambiente unico, si separano le funzioni in modo da poter essere utilizzato anche da due persone contemporaneamente, e si elimina il problema di infradiciare tutto il bagno quando si usa la doccia.
Più a proravia c’è la cucina, fuochi a gas basculanti, forno, piano d’appoggio e frigo, tutto sulla dritta, e, di rimpetto, il lavello. All’estrema prua si trova la dinette: due grandi divani appoggiati lungo le fiancate a formare una V rovesciata con un grande tavolo da pranzo.
Il motore, elettrico, è posizionato sotto la scala d’ingresso.
Tutti gli interni sono verniciati di bianco mentre negli arredi il legno è lasciato a vista e ciò rende l’ambiente caldo e accogliente. La luminosità è garantita dal tambuccio e dai passauomo in coperta e dalle finestrature lungo la tuga e sullo scafo che permettono di guardare fuori anche stando seduti comodamente sul divano.
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Sottocoperta, tre versioni
Grazie alla flessibilità del progetto gli interni sono personalizzabili e vi è la possibilità di scegliere fra tre diversi layout:
– Open Space: 2 cabine a poppa, 2 Bagni, Dinette a prua
– Classico: 1 Cabina a poppa, 1 Bagno a poppa, Dinette Centrale, 1 Cabina a prua
– Charter: 2 Cabine poppa, Dinette Centrale, 1 Bagno Prua, 1 Cabina Prua.
Il Nab 10 arriva anche a vitalizzare un segmento, quello dei 33’, molto apprezzato dal mercato (è la più grande misura non immatricolabile) quanto poco interessante per i cantieri con una produzione spostata verso le dimensioni maggiori a causa della scarsa marginalità economica rispetto a imbarcazioni più grandi. Ciò fa sì che le uniche proposte reali in questa fascia siano esclusivamente quelle dei grandi gruppi industriali, con un appiattimento della qualità disponibile e a discapito della personalizzazione. O, in alternativa, one off dai prezzi molto distanti da ciò che la dimensione lascerebbe pensare.
Il primo Nab 10 è adesso in costruzione e il varo è previsto per la fine della primavera 2021.
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Nab 12.50 RS
NAB 12.50 RS è un progetto realizzato dal team Vismara in collaborazione con l’architetto Massimo Sabatini. Illustra Alessandro Vismara: «Il DNA di questa barca è da ocean runner e deriva come concetto dal Vismara Verdier Nacira 69. il Nab 12.50 è una barca da crociera veloce, adatta alle necessità di una famiglia, ma in grado di ben figurare in una regata offshore. Per come è stata progettata, con attenzione alla forma e al tipo di materiale nasce per essere immortale. Perché è tutto volto alla funzione e non all’orpello. Il legno a vista è bello, ma è anche funzionale perché non richiede vernici o coperture finte che lo ricordano e quindi rispetto alla vetroresina è più leggero. In più è reso ancora più funzionale da accorgimenti moderni come l’epoxy, il carbonio e la fibra di lino usati per proteggerlo».
Lunga 12,50 m, questa imbarcazione, con una grande vocazione rivolta alla velocità pura, ha volumi che consentono un uso crocieristico comodo e sicuro. Ha linee studiate per essere veloci con venti leggeri, grazie a una superfice bagnata ridotta ai bassi sbandamenti e nelle andature portanti, mentre al crescere del vento, con l’aumentare dello sbandamento, la lunghezza dinamica si estende aumentando la velocità critica dello scafo, mentre alle andature portanti la barca sfrutta le linee tese e potenti per staccare rapidamente la planata.
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Nata per correre, anche in famiglia
Vismara: «L’albero è posizionato verso poppa. Il piano velico ha tanta prua libera per armare tre vele. La randa è square top. Tutto favorevole alla velocità, alla stabilità e alla comodità di navigazione alle andature portanti. Anche le forme idrodinamiche vanno in questa direzione. Come geometrie di carena siamo a metà tra un Pogo 50 e un IRC 50. Le appendici sono strette e lunghe, più destinate alla velocità che agli angoli di bolina».
L’albero e boma sono in alluminio. Il piano velico oltre al fiocco ha una trinchetta molto efficiente e alle portanti può alzare gennaker o un code 0 di grande superficie per esaltare le capacità di “ volare”.
La leggerezza, la robustezza e la rigidità dell’imbarcazione sono ottenute grazie alla costruzione. Lo scafo è in legno (cedro rosso del Canada) e fibra di lino, la coperta è in cedro e compensato marino do okumé rivestita in tela di lino, il tutto impregnato esternamente con resina epossidica ecologica, la stessa usata per i prodotti destinati al contatto con gli alimenti come i frigoriferi o i contenitori per cibo. Si possono così costruire barche leggere e dalle alte prestazioni anche senza usare la fibra di carbonio, ma con materiali decisamente ecologici. La barca ha una conduzione semplice e intuitiva nonostante le elevate performance, tanto che anche un equipaggio di appassionati velisti potrà condurla in regate di altura con la possibilità di ottenere ottimi risultati.
La stabilità è ottenuta con una chiglia fissa ad alto raddrizzamento con un pescaggio di 2.48 metri. Il timone ha una unica pala e contribuisce alla portanza generale nelle boline.
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La coperta
Il piano di coperta, studiato con l’ausilio di esperti regatanti, prevede sei winch, due davanti alla timoneria, raggiungibili anche dal timoniere e quattro sulla tuga sistemati per ottimizzare la posizione dell’equipaggio. Questa configurazione permette le più raffinate regolazioni, ma consente anche navigazioni con equipaggio ridotto.
Diversi elementi caratterizzano gli interni del Nab 12.50 RS: uno studio attento alla collocazione dei pesi che consente di averne una distribuzione simmetrica. A ciò si aggiungono: una grande luminosità e visibilità interna, quasi a 360°, ottenuta con finestrature sui tre lati della tuga e sulle murate; uno sfruttamento degli ampi spazi; e, nella versione più sportiva la possibilità di togliere gli armadietti laterali per contenere il peso ed abbassare il baricentro. Il layout prevede: due cabine gemelle a poppa; due bagni, uno con doccia; la zona giorno con dinette, l’area cucina su un lato e il tavolo da carteggio sull’altro; e infine una grande cabina con doppi armadi a proravia dell’albero.
Per ultima, la motorizzazione elettrica alimentata da batterie al litio e supportata per le lunghe navigazioni da un generatore, sbarcabile, “ Range Extender”. Sulla tuga una serie di pannelli solari che generano energia per il mantenimento delle batterie.
Come si capisce una barca che abbina elementi classici, l’ uso del “legno” , a elementi decisamente innovativi, come l’ uso delle fibre di lino, una motorizzazione elettrica e linee d’ acqua moderne e performanti.
Il primo esemplare del Nab 12.50 RS è in questo momento in costruzione e il varo è previsto per la fine della primavera 2021.