ROMA – Oltre 450.000 ore di calcolo e 3.600 simulazioni numeriche per analisi e misure di contrasto alla pandemia con l’obiettivo di individuare molecole per nuovi farmaci contro il virus SARS-CoV-2, studiarne la propagazione in ambienti chiusi e realizzare barriere fisiche contro il contagio. Nell’anno della lotta al Covid-19, è stata questa una delle principali attività svolte da CRESCO6, il supercomputer ENEA, al secondo posto in Italia per capacità di calcolo nel campo della ricerca pubblica. Il dato emerge dal report “ENEA CRESCO in the fight against COVID-19”, a cura della Divisione ENEA di Sviluppo di sistemi per l’informatica e l’ICT.
In particolare, CRESCO6 è stato utilizzato al 30% in collaborazione con istituzioni di ricerca esterne sul fronte anti-Covid-19 per un valore di ore di calcolo equivalente a circa 600mila euro. Il 70% delle risorse sono invece state impegnate nel campo ambientale, dell’energia, per l’elaborazione di modelli previsionali sui cambiamenti climatici e l’inquinamento atmosferico, lo studio di nuovi materiali per la produzione e lo stoccaggio delle fonti di energia rinnovabili, simulazioni per la sicurezza delle infrastrutture critiche, biotecnologie, chimica computazionale, fluidodinamica per il settore aerospaziale e sviluppo di codici per la fusione nucleare.
CRESCO6 del Centro Ricerche ENEA di Portici (Napoli) è entrato nel 2018 al 420° posto della prestigiosa TOP500 delle infrastrutture di calcolo più potenti al mondo, grazie al raddoppio della potenza arrivata a 1,4 milioni di miliardi di operazioni matematiche al secondo (1.4 PetaFlops).