NAPOLI – La parola d’ordine è «quantum bit», cioè la nuova frontiera del futuro tecnologico, per creare macchine con capacità di calcolo inaudite. E in Campania lo hanno già capito da tempo. Qui infatti già da mesi, e in particolare dalllo scorso luglio a Napoli, è nata una tra le prime startup d’Italia nel campo del quantum computing, la “Quantumnet”. Non solo: l’Università Federico II di Napoli, in particolare la Facoltà di Fisica sta andando avanti nel progetto per la creazione di un hub regionale proprio sulla quantistica. Insomma, la quantistica è diventata per il settore un nodo importante a livello nazionale ed europeo e una realtà unica dove ideare dispositivi e realizzare prototipi per il supercalcolo, le comunicazioni sicure e la sensoristica. La riprova che non solo è il futuro, ma già il presente, viene dalle innumerevoli richieste di dottorato di laureati in Fisica proprio in Campania. A Napoli in particolare sono già stati avviati due dottorati. «La maturità delle attuali tecnologie delle informazioni e l’elevata disponibilità di dati – sottolinea Giovanni Acampora, professore ordinario di informatica presso il Dipartimento di Fisica “Ettore Pancini” della Università Federico II di Napoli – rendono necessaria una nuova visione del calcolo automatico, in cui diversi paradigmi di elaborazione dell’informazione coesistono e interagiscono al fine di risolvere in maniera efficiente problemi complessi. In questo scenario, che potremmo definire heterogeneous computing, il calcolo quantistico può assumere un ruolo di grande importanza grazie alla sua capacità di indurre un parallelismo massivo nel calcolo attraverso l’uso di principi della meccanica quantistica, come la superposition, l’entanglement e l’interferenza». «Si rende necessario, quindi – continua Acampora – pensare a nuovi percorsi di studio che formino i professionisti dell’informazione del futuro, e ad adeguati modelli di trasferimento tecnologico che possano portare il nostro territorio ad assumere un ruolo centrale in questa nuova visione informatica». Calcolatori ultra-rapidi per big data e dispositivi che garantiscono comunicazioni sicure sono solo due esempi dell’impatto che le tecnologie quantistiche avranno nella nostra vita quotidiana. Per facilitare lo sviluppo di un’industria quantistica italiana, il Dipartimento di Fisica della Federico II si propone come un polo di riferimento della ricerca e della tecnologia del settore a livello italiano ed europeo e vuole costruire un ecosistema delle tecnologie quantistiche che sia motore di innovazione. L’obiettivo è coprire l’intera filiera dell’innovazione, dalla formazione universitaria allo sviluppo di nuovi dispositivi fino alla prototipazione di sistemi pronti per l’industrializzazione. «Il grande impegno che stiamo mettendo principalmente sul Quantum Computing e su aspetti della Quantum Communication – spiegano Giampiero Pepe e Francesco Tafuri, rispettivamente professore di fisica sperimentale e professore di fisica della materia presso il Dipartimento di Fisica “Ettore Pancini” della Federico II di Napoli – è una chiara attestazione dell’attenzione che l’Ateneo ripone in questo tema strategico: lo sviluppo di significativi laboratori, alcuni congiunti con le imprese, legati allo sviluppo di tecnologie quantistiche superconduttive per la computazione ed il sensing, dimostrano una rilevante attenzione anche del nostro Dipartimento di Fisica E. Pancini verso questa sfida tecnologica, che richiederà nuovi approcci alla formazione di studenti e giovani ricercatori». «La presenza di un’industria d’avanguardia – dicono ancora i due docenti universitari – in grado di coniugare l’interesse per lo sviluppo di software basato sull’utilizzo di un computer quantistico e la ricerca di soluzioni hardware per nuove architetture di sistema, rappresenta un ingrediente fondamentale per la costruzione di un ecosistema di innovazione basato sulle Tecnologie Quantistiche». Processo dunque favorito in Campania proprio dall’esistenza di una startup come Quantumnet che tra l’altro oltre ad aver attivato i primi due dottorati sulla quantistica in regione, due laureati magistrali in Fisica, Angela Chiatto e Roberto Schiattarella, che hanno preso parte e concluso da poco, assieme ad un altro laureato in Fisica alla Federico II e oggi in forza a QuantumNet, Alfredo Massa, i Quantum Challenge organizzati da Ibm, “Africa 2021” e “Fall 2021”. «In collaborazione con professori e ricercatori della Facoltà di Fisica dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” – afferma Alfredo Troiano, direttore tenico di QuantumNet – miriamo a sviluppare competenze e soluzioni che sfruttino le infinite possibilità del mondo quantistico. Il vantaggio principale di questo approccio è la risoluzione di quei problemi di elevata complessità che oggi richiedono enormi risorse temporali e tecniche per essere affrontati, come quelli relativi alla Cybersecurity, ai Big Data e all’Intelligenza Artificiale».