MILANO – La AI Week – settimana italiana dell’intelligenza artificiale – è alla sua terza edizione, forte di una prima e una seconda che hanno raccolto il favore di più di 10.000 partecipanti e 75 speaker. L’evento si terrà dal 9 al 13 maggio 2022, esclusivamente online. Vi potranno prender parte tutte le aziende che producono soluzioni di intelligenza artificiale, i manager, gli imprenditori, i liberi professionisti dislocati in ogni zona d’Italia.
L’AI Week conferma l’intenzione degli organizzatori, Giacinto Fiore e Pasquale Viscanti, di qualificarsi come il “luogo nel quale le soluzioni delle imprese in ambito Artificial Intelligence possano essere raccontate ai manager imprenditori che cercano soluzioni di AI applicate al loro business”.
L’edizione 2022 conta presenze illustri: Luciano Floridi, Ordinario di Filosofia ed Etica dell’informazione presso l’Oxford Internet Institute dell’Università di Oxford, dove è direttore del Digital Ethics Lab, nonché professore di Sociologia della comunicazione presso l’Università di Bologna; Federico Faggin, inventore e imprenditore italiano naturalizzato statunitense, capo progetto dell’Intel 4004 e responsabile dello sviluppo dei microprocessori 8008, 4040 e 8080 e delle relative architetture; Massimo Chiriatti, Chief Technical & Innovation Officer di Lenovo; Barbara Cominelli, CEO di JLL Italy; Alessio Lorusso, CEO e Founder di Roboze.
Cinque giornate piene, tutte dedicate a use cases di numerosi speaker che, risolti, saranno offerti agli attori di questa edizione per la soluzione di loro specifici problemi. Uno speech di 25 minuti spiegherà in quale modo è stata trovata la soluzione e con quali risultati.
“Le aree che accolgono gli use cases – spiega Giacinto Fiore – sono Marketing e vendita, AI business intelligence, Customer service, Manutenzione predittiva; Produzione”. Tutte aree nelle quali l’Artificial Intelligence trova grandi applicazioni, da quelle che cercano nuovi potenziali clienti a quelle che generano i contenuti grazie ad algoritmi di GPT-3, a quelle che forniscono agli algoritmi della AI i dati aziendali per vedere restituita la possibilità di prendere le decisioni più accurate, anche prevedendo quale impatto avranno. Ancora, quelle che hanno a cuore la gestione del rapporto con i clienti, fino ad essere il loro “orecchio artificiale” capace di interpretare una telefonata, una e-mail, una chat che intercetti le intenzioni, ma anche le emozioni del cliente, in modo da suggerire all’”operatore umano” la risposta più giusta. Supporto all’uomo, dunque. E intervento per modificare, ad esempio in un impianto o un macchinario, la produzione di un servizio, di un prodotto.
Per Pasquale Viscanti “Nella settimana dell’intelligenza artificiale verrà data a tante e tante aziende l’opportunità di cercare propri use cases. Partecipando all’AI Week, imprenditori e manager possono scoprire cosa l’intelligenza artificiale può concretamente fare per loro. Zero teoria, solo casi pratici, numerosi use cases nelle cinque macrocategorie menzionate”.
La AI Week ha il supporto di prestigiose associazioni di categoria, alcune delle quali sono Anitec Assinform ed Assintel, che tirano dentro giganti come Confindustria e Confcommercio, e Angi, l’Associazione Nazionale Giovani Innovatori, i cui presidenti o segretari generali hanno rilasciato dichiarazioni in piattaforma. Dal mese di marzo, propedeutiche, le tavole rotonde “Ore 16,00”, di avvicinamento alla settimana, per il confronto con il mondo delle aziende che producono soluzioni di AI, il mondo della ricerca universitaria, il mondo delle associazioni di categoria, il mondo delle Enterprises. Partiranno dal 9 marzo.
“Le aree che accolgono gli use cases – spiega Giacinto Fiore – sono Marketing e vendita, AI business intelligence, Customer service, Manutenzione predittiva; Produzione”. Tutte aree nelle quali l’Artificial Intelligence trova grandi applicazioni, da quelle che cercano nuovi potenziali clienti a quelle che generano i contenuti grazie ad algoritmi di GPT-3, a quelle che forniscono agli algoritmi della AI i dati aziendali per vedere restituita la possibilità di prendere le decisioni più accurate, anche prevedendo quale impatto avranno. Ancora, quelle che hanno a cuore la gestione del rapporto con i clienti, fino ad essere il loro “orecchio artificiale” capace di interpretare una telefonata, una e-mail, una chat che intercetti le intenzioni, ma anche le emozioni del cliente, in modo da suggerire all’”operatore umano” la risposta più giusta. Supporto all’uomo, dunque. E intervento per modificare, ad esempio in un impianto o un macchinario, la produzione di un servizio, di un prodotto.
Per Pasquale Viscanti “Nella settimana dell’intelligenza artificiale verrà data a tante e tante aziende l’opportunità di cercare propri use cases. Partecipando all’AI Week, imprenditori e manager possono scoprire cosa l’intelligenza artificiale può concretamente fare per loro. Zero teoria, solo casi pratici, numerosi use cases nelle cinque macrocategorie menzionate”.
La AI Week ha il supporto di prestigiose associazioni di categoria, alcune delle quali sono Anitec Assinform ed Assintel, che tirano dentro giganti come Confindustria e Confcommercio, e Angi, l’Associazione Nazionale Giovani Innovatori, i cui presidenti o segretari generali hanno rilasciato dichiarazioni in piattaforma. Dal mese di marzo, propedeutiche, le tavole rotonde “Ore 16,00”, di avvicinamento alla settimana, per il confronto con il mondo delle aziende che producono soluzioni di AI, il mondo della ricerca universitaria, il mondo delle associazioni di categoria, il mondo delle Enterprises. Partiranno dal 9 marzo.