(PRIMAPRESS) – LONDRA – La bancarotta del colosso inglese dei viaggi Thomas Cook non è solo un’altra delle aziende che cede sotto il peso della crisi e del cambiamento dei mercati ma al momento appare come un grande problema che il governo britannico dovrà gestire perché oltre 150 mila viaggiatori sono sparsi per il mondo con la difficoltà di rientrare in patria. Il governo del premier Johnson sta programmando una task force di oltre 40 charter che potranno dare una prima possibilità di tornare a casa ai turisti lasciati a pedi dal tour operator che ha dichiarato forfait dopo 178 anni ed una di creditori importanti. La Bbc ha definito i rientri programmati come “la più grande operazione di rimpatrio in tempi di pace”.
Un’operazione che secondo le prime stime potrebbe costare fino a 600 milione di sterline, finanziata attraverso il fondo di garanzia Atol, il sistema di protezione amministrato dall’ente dell’aviazione civile britannico e finanziato dalle industrie del settore. Secondo il Financial Times però oltre ai 150 mila britannici ci sarebbero altri 350 mila viaggiatori stranieri all’estero e il numero complessivo di persone da riportare a casa potrebbe raggiungere il mezzo milione. – (PRIMAPRESS)