(PRIMAPRESS) – FUKUOKA (GIAPPONE) – La terza linea degli All Blacks, Ardie Savea, impegnato nella Rugby World Cup che si sta svolgendo in Giappone, indosserà per i prossimi match, gli occhiali speciali Rugby Goggles. Sono occhiali protettivi prodotti dall’azienda italiana Raleri di Bologna e approvati dalla Federazione internazionale di rugby (World Rugby). Sino ad ora l’uso di occhiali e maschere era vietato nei match di rugby per evitare che i contatti duri provocassero ferite gravi. Ora gli occhiali Made in Italy sono al centro del test che si terrà sui campi di tutto il mondo. Ovviamente i nuovi occhiali sono stati studiati anche per permettere di indossare lenti correttive oltre alle caratteristiche di robustezza e anti-appannamento, L’atleta degli All Blacks, Savea, negli ultimi anni aveva visto un abbassamento della vista dall’occhio sinistro: “un paio di anni fa mi sono reso conto di avere una brutta visuale dall’occhio sinistro. Tutto è un po’ sfocato. Ho subito riferito della cosa al dottore degli All Blacks Tony Page che mi ha informato dei nuovi occhiali protettivi Rugby Goggles approvati da World Rugby. Gli ho provati in allenamento e ci ho visto bene, ora mi ci devo solo abituare”.Nel maggio di quest’anno World Rugby ha approvato l’uso degli occhiali a tutti i livelli. L’approvazione è arrivata dopo un ampio sviluppo e una solida sperimentazione degli occhiali grazie anche all’aiuto del nazionale italiano Ian McKinley e del francese Florian Cazenave, due giocatori di livello internazionale.Il tipo di occhiali che Ardie Savea indosserà contro il Canada sono progettati per essere sicuri sia per il giocatore che li indossa sia per i giocatori che entrano in contatto con lui. Savea segue le orme del giocatore dell’Italia e del Benetton Ian McKinley, il primo giocatore internazionale a indossare gli occhiali.“Savea ha testato gli occhiali nelle condizioni più difficili: durante una dura sessione di allenamento con una umidità del 90% e con una temperatura di 20°, ora non rimane che il test più importante durante una partita vera al mondiale di rugby” ha dichiarato il dottore della nazionale neozelandese Tony Page. – (PRIMAPRESS)