(PRIMAPRESS) – ROMA – Sono circa 500 mila italiani, di cui la metà tra i 15 e i 34 anni, che sono andati via dal nostro paese. I 250 mila giovani che hanno scelto di lavorare in altri paesi, secondo le stime della Fondazione Moressa, è di circa 16 miliardi di euro persi pari ad oltre un punto percentuale di Pil: è questo infatti il valore aggiunto che i giovani emigrati potrebbero realizzare se occupati nel nostro Paese. Tra le cause dell’esodo dei giovani dall’Italia ci sono le “scarse opportunità occupazionali” ma anche il deficit di modernizzazione tecnologica. Il Bel Paese, infatti, registra “il tasso di occupazione piu’ basso d’Europa nella fascia 25-29 anni: il 54,6% contro una media Ue del 75%. Nella stessa fascia d’eta’ anche il tasso di Neet (chi non studia e non lavora) è il piu’ alto d’Europa: 30,9% a fronte di una media Ue del 17.1%”. Inoltre il livello di istruzione dei nostri giovani è definito “molto basso”: tra i 25 e i 29 anni “solo il 27,6% è laureato, quasi 12 punti in meno rispetto alla media europea”.
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