ROMA – Nell’ambito del FAO Science and Innovation Forum il CREA e la FAO hanno riunito oggi a Roma tutte le principali istituzioni scientifiche italiane per lo Special Event “Agrifood systems based on circular economy” per stimolare, con un approccio multi-stakeholder, un proficuo dibattito sulle innovazioni scientifiche e tecnologiche necessarie al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 , secondo la recente Strategia per la Scienza e l’Innovazione della FAO.
“La scienza e l’innovazione sono fondamentali per trasformare i sistemi agroalimentari e affrontare le sfide urgenti del nostro pianeta, come preservare la biodiversità, assicurare una dieta sana e nutriente a tutti e limitare perdite e sprechi alimentari. La FAO è grata alle istituzioni italiane per il loro impegno e il supporto per l’avanzamento dell’Agenda 2030. Così Maurizio Martina, vice direttore generale FAO , concludendo i lavori del convegno, incentratosi su tre tematiche:
“Agrobiodiversità per sistemi produttivi sostenibili”; “Diete sostenibili e sane per noi e per il pianeta”; “Spreco alimentare ed economia circolare” sulle quali
Enti di ricerca e università hanno condiviso, alla presenza del della FAO Maurizio Martina e della chief scientist FAO Ismahane Elouafi lo stato dell’arte della scienza italiana. 17 gli speaker e numerose le good practises illustrate da esperti e stakeholder per contribuire a diffondere e concretizzare le evidenze scientifiche.
Il direttore generale del CREA Stefano Vaccari, nell’introdurre i lavori scientifici, ha evidenziato l’eccezionalità dell’evento e come la scienza e l’innovazione siano strumenti obbligati per garantire prosperità e sviluppo sostenibile per il Pianeta.
Tra le circa 900 ricerche che ogni anno il CREA conduce in tutti i campi dell’agroalimentare, Stefano Vaccari ha ricordato lo straordinario esperimento tuttora in corso sulla stazione spaziale ISS, sull’olio extravergine di oliva: «Grazie ad ASI ed ESA l’olio, che è una nostra eccellenza, con l’astronauta ESA Samantha Cristoforetti è uscito dal nostro pianeta per volare nello spazio. L’olio rientra tra i sei esperimenti selezionati dall’Agenzia Spaziale Italiana nell’ambito della missione Minerva: un risultato reso possibile dall’accordo tra il CREA e l’Agenzia spaziale italiana, in collaborazione con Coldiretti e Unaprol. La straordinaria foto delle bottigliette di olio EVO italiano che “volteggiano” sull’Italia a oltre 400 km di altezza – conclude il direttore generale del CREA – scattata dalla nostra astronauta e gentilmente concessa dall’ESA, ha portato un raggio di speranza per uno sviluppo pacifico e condiviso delle ricerche sul cibo e la sostenibilità nel mondo».