(PRIMAPRESS) – ROMA – La nota di aggiornamento dell’Istat, allegata al Def fa una radiografia delle criticità economiche del paese.Il presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo sottolinea come: “la persistenza di livelli elevati di evasione fiscale e contributiva, sono aspetti aspetti critici per il rafforzamento della capacità competitiva e di crescita del nostro Paese e per l’efficacia e l’equità delle politiche pubbliche”. Blangiardo lo riferisce nell’audizione sulla Nadef. Resta per gli italiani la spada Damocle della pressione fiscale che supera il 40% che ci fa essere tra i paesi della Ue con meno crescita.Le stime della relazione evidenziano in media, nel triennio 2014-2016, un gap complessivo pari a circa 109,7 miliardi. Sugli obiettivi di crescita Blangiardo ha precisato: “L’obiettivo di crescita programmatica fissato dal Governo per il 2019 (+0,1%), pari al tasso di variazione acquisito nel secondo trimestre, appare coerente” con lo “scenario” attuale “in assenza di perturbazioni derivanti da una significativa involuzione dello scenario internazionale”. “Premio di produttività fino a +15% per imprese sostenibili” “Le imprese più orientate alla sostenibilità” mostrano “la presenza di un premio in termini di produttività che può arrivare anche al 15%”, ha riferito il presidente dell’Istat ricordando che “il valore aggiunto delle “ecoindustrie”, ossia attività economiche la cui finalità principale è la protezione dell’ambiente o la gestione delle risorse naturali, nel 2017 è stato pari a 36 miliardi di euro e al 2,3% del Pil, con una tendenza alla crescita superiore a quella media dell’economia”. “Dai dazi impatto significativo su prodotti agroalimentari” “L’imminente introduzione di nuovi dazi all’importazione negli Stati Uniti, secondo una logica di tipo selettivo differenziata per tipologia di prodotti a seconda del paese Ue di provenienza, impatta in modo significativo su un numero limitato di prodotti di eccellenza della nostra filiera agro-alimentare”. Lo ha detto il presidente dell’Istat alle commissioni Bilancio di Camera e Senato. Nel complesso, “il valore economico di questi prodotti ammonta nel 2018 a circa 400 milioni di euro, che incidono per meno dell’1% sull’export nazionale verso gli Usa, rappresentando quasi il 10% del valore economico delle vendite di prodotti alimentari italiani negli Usa”, ha sottolineato. “Le regioni che si caratterizzano per un maggiore peso di questi prodotti, sia rispetto all’export complessivo che a quello specifico dei prodotti alimentari verso gli Usa, sono la Sardegna (quasi il 10% dell’export totale, oltre l’80% su quello alimentare), la Valle D’Aosta (1,4% e oltre il 40%), l’Emilia Romagna (1,6% e oltre il 20%), la Lombardia (meno dell’1% e più del 15%). Seguono, con un peso dei prodotti oggetto di nuovi dazi sul totale dei prodotti alimentari esportati compreso tra il 5% ed il 10%, Calabria, Lazio, Piemonte, Veneto e Campania”. “Ultimi in Ue per lavoro donne, pesa il ruolo familiare” In Italia “ancora solo il 56,2% delle donne partecipa al mercato del lavoro e il tasso di occupazione non supera il 50%. Si tratta dei valori tra i più bassi, insieme a quelli della Grecia, tra i paesi dell’Ue dove il tasso di attività è pari al 68,3% e quello di occupazione al 63,4%”, osserva Blangiardo spiegando che “il ruolo ricoperto in famiglia, in assenza di un adeguato sistema di sostegno, appare come uno dei fattori discriminanti (insieme alla regione di residenza e al titolo di studio)”. “Reddito di cittadinanza oggetto di monitoraggio” Il reddito di cittadinanza è “ancora qualcosa di recente, stiamo raccogliendo informazioni e forniremo un rapporto. E’ oggetto di interesse e monitoraggio da parte dell’istituto”, ha precisato Blangiardo. Bankitalia: “Ardua quantificazione degli interventi per recupero evasione” A proposito dell’evasione fiscale in audizione è intervenuto anche vice dg della Banca d’Italia Luigi Federico Signorini: “Per gli interventi riguardanti il recupero dell’evasione, una quantificazione precisa è ardua. Al fine di assicurare il rispetto dell’obiettivo, è auspicabile che siano definiti momenti di monitoraggio dei conti in corso d’anno e pronti meccanismi correttivi in caso di scostamenti. I progressi nel contrasto all’evasione fiscale – ha proseguito – richiedono tempo” e “non si può non raccomandare un approccio cauto alla loro quantificazione all’interno di ciascuna manovra di bilancio”. Corte dei conti: “Proseguire lotta all’evasione ma serve riforma fisco” Sulla questione è intervenuta anche la Corte dei Conti: “Sul fronte delle entrate, all’impegno per il riassorbimento di sacche di evasione ed elusione fiscale, da perseguire anche con un più esteso ricorso a strumenti di emersione spontanea delle basi imponibili e di più accurata misurazione delle capacità contributive dei cittadini e delle imprese, dovrebbe necessariamente accompagnarsi un processo di riforma più complessivo, che risponda a criteri di equità e semplificazione del sistema e che restituisca un ambiente più favorevole alla crescita”, ha detto Angelo Buscema, presidente della Corte dei Conti, anche lui in audizione sulla Nadef presso le commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato. Nella nota di aggiornamento al Def emerge un “ricorso massiccio (oltre 7 miliardi)” ai proventi dalla lotta all’evasione per finanziare la manovra “una dimensione che rafforza le riserve più volte espresse dalla Corte su tale modalità di copertura”, ha poi affermato Buscema. “Nonostante la netta riduzione della spesa per interessi, a cui è dovuto il miglioramento dell’indebitamento tendenziale, i margini rimangono particolarmente stretti. Lo dimostra del resto, già a partire dal 2020, il ricorso massiccio (oltre 7 miliardi), per la copertura delle misure prefigurate con la manovra, alle risorse che si intendono recuperare dalla lotta all’evasione e all’elusione fiscale” ha detto. “Una dimensione – ha aggiunto – che rafforza le riserve più volte espresse dalla Corte su tale modalità di copertura. Ciò specie in un paese caratterizzato da un elevato debito”. Ufficio parlamentare di Bilancio: “Target lotta all’evasione difficile da conseguire” “Affidare circa l’80% degli interventi correttivi per il 2020 (14 miliardi) ad aumenti di entrate, di cui 7 miliardi dalla lotta all’evasione, è “un obiettivo piuttosto ambizioso specie se confrontato con i risultati tradizionalmente ottenuti su tale fronte e difficilmente conseguibile solo attraverso strumenti per favorire il conflitto d’interessi”. Lo afferma il presidente dell’Upb, Giuseppe Pisauro in audizione sulla Nadef, giudicando “opportuno non fare affidamento su risorse incerte e a volte non permanenti ai fini dell’aggiustamento dei conti pubblici”. – (PRIMAPRESS)