CATANIA – Il prestigioso Premio Bellini sarà assegnato quest’anno ad una delle più celebri star della lirica internazionale d’Oriente, il soprano sud coreano Sumi Jo, che sarà tra l’altro protagonista del Concerto Straordinario per il 221° Anniversario della nascita di Vincenzo Bellini che si svolgerà il prossimo 3 Novembre alle ore 20 al Duomo di Catania, dove riposano le spoglie mortali di Vincenzo Bellini. Ad annunciarlo è il maestro Enrico Castiglione, fondatore e direttore artistico del Bellini Festival, la cui XIV edizione si avvia alla sua conclusione proprio il 3 Novembre con l’attesa tradizionale “Maratona Belliniana” che avrà il suo culmine la sera alla Cattedrale di Sant’Agata, nel giorno esatto del 221° compleanno di Vincenzo Bellini. Il Premio Bellini sarà consegnato al celebre soprano sud coreano alle 17.30 a Palazzo Biscari dalle mani dello stesso Enrico Castiglione, vulcanico deus ex machina della “renaissance” belliniana fin dal 2009, quando, già direttore artistico della sezione di “Musica & Danza” di Taormina Arte dal 2007, ha fondato il Bellini Festival in una Catania, città natale di Bellini, che sembrava aver dimenticato il suo più illustre figlio già da parecchi anni.
“Il Bellini Festival di quest’anno si avvia alla sua tradizionale conclusione alla Cattedrale di Catania – ricorda Enrico Castiglione – nello stesso luogo che ospitò il nostro primo Concerto, nel 2009, un evento indimenticabile grazie alla partecipazione della leggendaria Montserrat Caballé che volli come protagonista della prima edizione, accompagnata dall’Orchestra del Teatro Massimo Bellini di Catania. Da allora questo Concerto è un appuntamento tradizionale offerto gratuitamente alla cittadinanza di Catania dal Festival Belliniano, a cui nello stesso giorno dell’anniversario della nascita di Bellini si aggiunge il Premio in suo nome. Il riconoscimento, che da quest’anno sarà un appuntamento fisso del festival, è assegnato ad un artista di riconosciuta e consolidata fama internazionale che si sia distinto ‘con e per Bellini’, e che abbia quindi lasciato, nel mondo del teatro musicale e operistico, una chiara impronta nell’universo dell’interpretazione e dell’esegesi belliniana”.
Sumi Jo, nata a Seul, in Sud Corea, è senz’altro una delle ultime grandi star dell’opera lirica internazionale, il cui “curriculum” ha attraversato la storia del secondo scorso, vincitrice del Grammy per La donna senz’ombra di Richard Strauss diretta da Georg Solti, passata alla storia per Un ballo in maschera diretto da Herbert von Karajan, ma anche attrice al cinema nel film Youth – La giovinezza di Paolo Sorrentino del 2015 in cui ha interpretato se stessa, in La nona porta di Roman Polanski del 1999, interprete del brano musicale Simple Song#3 di David Lang candidato all’Oscar come migliore canzone nel 2015.
La sua vita per l’opera ha senz’altro dell’eccezionale, e non solo perché proveniente dall’Oriente e da una nazione come la Corea del Sud dove il teatro musicale occidentale si è affermato solo dopo la metà del secondo scorso. Si racconta che quando Herbert von Karajan la ascoltò per la prima volta, a stento trattenne il proprio entusiasmo e quando le chiese dove aveva studiato prima del Conservatorio di Santa Cecilia a Roma altrettanto a stento credette che la sua formazione vocale fosse dovuta essenzialmente ai suoi studi compiuti proprio a Seul, dove studiò con Yoo Byung-moo presso il Liceo artistico Sunhwa. E’ celebre la risposta di Karajan: lei ha “una voce che scende dall’alto”, una voce che se ne possono sentire “forse una ogni cento anni”. Da allora, dopo esser stata accolta a braccia aperte da von Karajan a Berlino, Sumi Jo ha scalato velocemente le vette più alte della lirica mondiale, diventando anche un’acclamata e richiestissima interprete dei ruoli belliniani per eccellenza, come Giulietta ne I Capuleti e i Montecchi, Amina nella Sonnambula, Adalgisa in Norma ed Elvira nei Puritani in numerose produzioni ed allestimenti nei più importanti teatri del mondo. Tanto quando basta per definirla interprete “belliniana” a tutti gli effetti e per ricevere a Catania, in occasione della sua presenza per il concerto conclusivo del Bellini Festival al Duomo, il giusto riconoscimento del maggior premio intitolato al Cigno di Catania.
Fondato a Catania nel 2009 da Enrico Castiglione insieme all’allora Provincia di Catania (oggi Città Metropolitana di Catania), in collaborazione con il Comune di Catania, la Regione Siciliana, l’E.A.R. Teatro Massimo Bellini, l’Università degli Studi di Catania, l’Istituto Musicale Vincenzo Bellini (oggi Conservatorio Vincenzo Bellini), la Società Catanese Amici della Musica, la Camera di Commercio e l’Arcidiocesi di Catania, il Bellini Festival è una manifestazione di riconosciuta rilevanza turistica dall’Assessorato al Turismo della Regione Siciliana, sostenuta dal Ministero della Cultura, dalla RAI e dal portale musicalia.tv,
Il festival conclude ora la sua XIV edizione consecutiva nella città di Catania, dove Bellini nacque nel 1801.
Tutti i biglietti della XIV edizione del Bellini Festival, il cui programma completo dei prossimi appuntamenti è consultabile sul sito ufficiale bellini-festival.org, sono in vendita nelle abituali prevendite su tutto il territorio nazionale attraverso i circuiti vivaticket.it, ticketone.it e diyticket.it, oltreché in tutti i punti vendita, edicole e tabaccherie Sisal e Mooney Pay ed ovviamente on line sul sito ufficiale del festival.