TORINO – Per il venticinquesimo anniversario del festival, Moncalieri Jazz ha deciso di dedicare un evento speciale ad un grande e poliedrico interprete dello spettacolo italiano che, nato a Torino, riuscì a far conoscere il suo stile interpretativo eclettico in tutto il mondo: Renato Rascel. Per i suoi 110 anni dalla nascita e i 70 anni dalla sua prima commedia musicale con Garinei e Giovannini, “Attanasio cavallo vanesio” e del film “Il cappotto”, che lo consacrò interprete cinematografico internazionale, la direzione artistica ha chiamato l’intera compagine dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, diretta dal Maestro Steven Mercurio, con l’inserimento di una House Band Jazz e con la partecipazione straordinaria di Cesare Rascel e Giuditta Saltarini e alcuni ospiti “special guest”, tra cui Carola Cora, Albert Hera, Ugo Viola e il Coro di Voci Bianche del Sistema Scuole Academia Montis Regalis diretto daCorrado Margutti. Il concerto-evento, in programma domenica 6 novembre alle ore 18:00 nella prestigiosa cornice dell’Auditorium Rai di Torino “A. Toscanini”, sarà presentato da Umberto Broccoli. Il repertorio, che spazierà dalle sue composizioni più famose tratte dalla commedie musicali a brani di musica leggera evergreen che hanno ispirato numerosi interpreti di fama mondiale, è stato arrangiato per l’occasione dal maestro Andrea Ravizza con l’aggiunta di una nuovissima fantasia musicale che vuole rendere un doveroso tributo al Piccoletto nazionale, un personaggio il cui genio, istinto e lungimiranza anticiparono in molti casi i linguaggi dell’entertainment e il cui stile, giocoso e riflessivo, popolare e intriso di surrealismo, si seppe ben esprimere in ogni ambito artistico.
Autorevole protagonista dei programmi radio-televisivi RAI dagli anni Cinquanta agli Ottanta, Rascel fu un autore di genio, interprete raffinato e inconfondibile cantante: formatosi nel coro della Cappella Sistina e nell’ascolto radiofonico degli standard jazz americani, Rascel iniziò la sua carriera proprio come batterista jazz, suonò vari strumenti e il suo timbro vocale inconfondibile fu universalmente apprezzato anche dai più grandi compositori. Il suo personaggio lunare e fanciullesco seppe instaurare un’immediata comunicazione col pubblico, spaziando dall’umorismo del “Corazziere” al teatro dell’assurdo di Beckett e Ionesco, dalle “favole” e “commedie musicali” di Garinei e Giovannini a brani passati alla storia, tra cui “Arrivederci Roma”.
Per non lasciarlo nell’oblio e trasmettere anche alle nuove generazioni il suo ineguagliabile talento, il festival ha pensato dunque di restituirgli la dignità e il posto che merita ospitando una serata musicale anche ricca di testimonianze e curiosità.