(PRIMAPRESS) – ROMA – Salgono a tre miliardi le risorse necessarie per il taglio del cuneo fiscale nel 2020. Il vertice di maggioranza di ieri notte (assente Luigi Di Maio per la convention del decennale del movimento a Napoli, sostituito da Riccardo Fraccaro) ha disegnato l’ipotesi di ingresso in manovra di un fondo per la famiglia e una abolizione del superticket nel 2020. Sono queste, in sintesi, le misure che avrebbero trovato il consenso delle parti nella riunione del tavolo governativo. Buio, invece, invece sull’eventuale abolizione di quota 100, mentre non si sarebbe nemmeno discusso del tema del carcere ai grandi evasori. Il Consiglio dei ministri che avrà sul tavolo il Documento programmatico di bilancio (l’ossatura della manovra in cui viene indicata la griglia degli interventi con gli effetti di spesa e di gettito) è previsto per questa sera o domani mattina. Entro domani sera a mezzanotte la manovra deve essere trasmessa alla Commissione Europea e all’Eurogruppo. Entro il 20 ottobre, invece, il ddl di Bilancio, deve essere trasmesso alle Camere, ma il termine non è perentorio. Le ore precedenti il consiglio dei ministri, come ogni anno e con ogni maggioranza, hanno registrato un tutti contro tutti per intestarsi parti più o meno rilevanti della manovra. Nella serata di ieri si erano scontrati M5s e Iv sull’eventuale abolizione di quota 100, mentre M5s e Pd hanno continuato a battagliare proprio sul taglio del cuneo fiscale. Le risorse mancanti I tre miliardi per il taglio del cuneo fiscale e 5 miliardi a regime per un intervento con orizzonte triennale, cifra giudicata inadeguata dai sindacati, si tradurrà in un alleggerimento del fisco sulle buste paga dei lavoratori, almeno nel primo anno, poi si vedrà. Un successo per il Pd, dal fronte del M5s però rimane la richiestadi agganciare il salario minimo al taglio del cuneo fiscale per le imprese. Per definire le coperture si punta tutto sul pacchetto anti-evasione, che vale ‘solo’ 7 miliardi. All’appello mancano 3,5 miliardi di euro per far tornare i conti. Dei 7 miliardi da recuperare alla voce evasione fiscale, la metà dovrebbe arrivare dalle misure contenute nel decreto fiscale, in buona parte dalla stretta sulle compensazioni tra crediti e debiti con il Fisco. Ma la via per trovare il resto del fabbisogno per la manovra finale è ancora lunga ed il tempo stringe. – (PRIMAPRESS)