ROMA – Dopo aver fatto capolino ad Antrodoco e ad Acquapendente, l’ottava edizione dello Slow Film Fest sbarca nella capitale (5, 6, 7 e 13 dicembre), ma anche online (dall’8 all’11 dicembre su slowfilmfest.stream, in collaborazione con la piattaforma OpenDDB).
Come nella passata edizione, sarà SCENA, Spazio Cinema Evento e Nuove Arti della Regione Lazio, la cornice dove si svolgeranno proiezioni ed eventi dal 5 al 6 dicembre, in attesa della chiusura della kermesse prevista alla CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE il prossimo 13 dicembre.
Oggi, 5 dicembre, ampio spazio verrà dato alla sezione GRIFFITH LAB, organizzata in collaborazione con l’Accademia di Cinema e Televisione Griffith.
Partenza all’insegna dei corti. Oltre 70 minuti che raccolgono il meglio della recente produzione della prestigiosa Accademia capitolina, che anche quest’anno ha assegnato un Premio ai migliori corti nazionali e internazionali che hanno partecipato al Concorso Griffith Lab. Alla presenza degli autori verranno proiettati anche i corti vincitori: Come soli di Elisa Cherchi e Do you have a chance? di Valentina Galdi, alle giovani registe alle prese rispettivamente con la solitudine della vecchiaia e con le paure di una società omologante e conformista.
Come da tradizione, Griffith Lab si chiuderà con un focus dedicato a un autore proveniente dall’Accademia. Quest’anno, sarà Fabio Leli, regista di alcuni importanti documentari che hanno fatto il giro del mondo. Tra questi, verrà proiettato L’unione falla forse, documentario del 2016 ancora di strettissima attualità, incentrato sulle unioni civili e sulla sempre imperante omofobia. Ironico e allo stesso tempo durissimo e toccante, il documentario di Leli parte dal 5 dicembre del 2016 e da una legge che introdusse allora le unioni civili. Una legge attesa da trent’anni che ha permesso alle coppie omosessuali di poter istituzionalizzare il proprio amore. Ma che, allo stesso tempo, ha risvegliato nel Paese sentimenti omofobi che sembravano ormai superati e che invece, spinti dall’associazionismo cattolico, hanno tagliato dalla legge la possibilità di adozione e l’obbligo di fedeltà per i partner.
Occasione per parlare con l’autore dell’argomento, alla presenza di molte Associazioni.
Chiuderanno la giornata due documentari: Fight or Flight di Sara Manisera (Italia 2021 documentario, 28 min), dedicato a tre
giovani difensori iracheni dei diritti umani. Alcuni di loro sono stati costretti a fuggire dal Paese. Altri continuano a vivere in Iraq sotto minaccia. Tutti hanno rischiato la vita e quella dei loro cari per difendere pacificamente i diritti umani in Iraq; e Nuestros Cuerpos Son Sus Campos deBatalla di Isabelle che, in un’Argentina divisa tra un profondo conservatorismo e uno slancio senza precedenti del femminismo, si addentra nel percorso politico e nella vita intima di Claudia e Violeta. Donne trans che conducono con i loro compagni una lotta contro la violenza patriarcale e viscerale di certa parte del Paese.
Le proiezioni dello SFF proseguiranno domani martedì 6 dicembre, abbracciando, come sempre, il tema dell’ambiente e dei cambiamenti climatici, i diritti umani, i temi di genere e la memoria. E, come da tradizione, attraverso le sezioni DOCUMENTA, dedicata ai film documentario indipendente, di provenienza italiana ed internazionale, e SMART, una vetrina sul cortometraggio.
Tra i titoli più attesi il 6 dicembre, l’anteprima capitolina del documentario franco-argentino Nuestros Cuerpos Son Sus Campos de Batalla di Isabelle Solas, alle prese con l’intimità di due personalità trans argentine che combattono attivamente contro la violenza patriarcale di una società ancora totalmente conservatrice; il documentario italiano Alba Meloni. Stella nelle mie stanze di Nadia Pizzuti (Italia 2021 documentario, 47 min), racconto di Alba Meloni, una staffetta partigiana che, da giovanissima, partecipò alla resistenza a Roma con il nome di battaglia Stella; l’anteprima del cortometraggio animato Autosaurus Rex del regista svizzero Marcello Barelli, che partecipa alla kermesse anche con il corto Dans la nature, il primo dedicato ad un mondo fatto di macchine, il secondo dedicato al tema della diversità.
Il 7 dicembre, la kermesse si sposterà alla Biblioteca Casa del Parco per un incontro dedicato ai diversi linguaggi cinematografici, sulla diversa esperienza del cinema in sala e in streaming, sull’importanza dell’audiovisivo come mezzo di confronto e narrazione e sui temi affrontati nello SFF e che ci coinvolgono a livello nazionale e internazionale.
La tappa nella Capitale si concluderà il 13 dicembre presso la Casa Internazionale delle Donne.
Organizzato dall’Associazione Culturale Muovileidee, con il contributo della Regione Lazio e il sostegno della Fondazione Cinema per Roma e della CNA Roma, con i Patrocini dei Comuni di Acquapendente e di Antrodoco e di LegaCoop Lazio, con la collaborazione della casa di produzione Wuman Visions Productions, dell’Accademia di Cinema e Televisione Griffith e di Finca (Festival Internacional de Cine Ambiental), e con la media partnership di DaSapere.it, lo Slow Film Fest, la prima kermesse interamente dedicata ad una visione cinematografica “slow”, si presenta ai nastri di partenza con un ricco programma, attento ai nuovi linguaggi e alla produzione cinematografica indipendente.
Lo Slow Film Fest, diretto da Maria Luisa Celani, con la collaborazione alla programmazione di Florencia Santucho, Miriam Fabiano, Cristina Borsatti e Susanna Stivali, continua ad essere un festival esperienziale e itinerante, “slow”, come il concetto alla base dell’iniziativa. Un evento che punta all’aggregazione e al confronto, non ad una semplice visione passiva, ad un “rallentamento” che è alla base del ritrovarsi e dell’incontro.
Slow Film Fest 8° edizione è interamente a partecipazione gratuita, grazie al contributo della Regione Lazio, al sostegno della Fondazione Cinema per Roma e della Cna Roma, ai Patrocini del Comune di Acquapendente, del Comune di Antrodoco e di Legacoop Lazio, e alle tante preziose collaborazioni.
Ingresso gratuito, fino ad esaurimento dei posti.