NAPOLI – L’ispirazione nasce concretamente dal corpo di Muhammad Ali, un corpo allenato, messo in gioco, sfidato, osannato, osservato, acclamato; un corpo astuto che sa come attutire un colpo, un corpo pronto, forte, nero, in ebollizione. Un corpo che fa delle differenze una forza, un vanto, una battaglia.
Un attore e un regista, traendo ispirazione dal corpo dell’indimenticabile pugile, metafora della forza che supera ogni limite, si confrontano, sotto gli occhi del pubblico, con il senso dell’impossibile e della sfida.
E’ questa la sinossi dello spettacolo MUHAMMAD ALI, in programmazione, fuori abbonamento, sabato 10 dicembre, alle ore 20.30, al Teatro Mascheranova di Pontecagnano – Faiano (Sa). Scritto da Pino Carbone (che firma anche la regia) e Francesco Di Leva (che indosserà i panni del più grande pugile della storia), lo spettacolo che vedrà i due come unici protagonisti in scena è prodotto da NEST Napoli Est Teatro.“Impossibile è solo una parola pronunciata da piccoli uomini che trovano più facile vivere nel mondo che gli è stato dato, piuttosto che cercare di cambiarlo. Impossibile non è un dato di fatto, è un’opinione. Impossibile non è una regola, è una sfida. Impossibile non è uguale per tutti. Impossibile non è per sempre”, e partendo da questa frase celebre di Ali che “Abbiamo pensato che incontrare Muhammad Ali, sarebbe stata la nostra prima sfida, il nostro primo desiderio. Far avvenire questo incontro in uno spazio, in scena, con il pubblico che ci guarda, con le luci che ci illuminano. – ha raccontato Pino Carbone – Un incontro da costruire, da immaginare come momento meraviglioso, perché impossibile. In scena proviamo a rincorrerlo, a rincorrere il suo personaggio, la sua importanza, le sue parole irriverenti, veloci, in rima, pesanti, leggere, fondamentali. Rincorrere la sua vita, il suo carisma, la sua sicurezza. Rincorrere la sua velocità con la nostra velocità, la sua forza con la nostra forza, la sua infantilità con il nostro essere bambini, la sua icona con la nostra volontà. Rincorrerlo per affrontarlo, affrontare ogni suo aspetto: quello sportivo, politico, privato”.
La drammaturgia è di Linda Dalisi, le scene sono di Mimmo Paladino, i costumi di Ursula Patzak, le musiche di Marco Messina e Sacha Ricci, le luci di Cesare Accetta.