MILANO – “Beato chi” è un album costruito su due tematiche fondamentali, il viaggio e il confronto. Un viaggio che ha un inizio ed una fine e durante il quale l’autore incontra varie figure: uomini di mare, donne di carattere e addirittura Dio, riuscendo, lungo il percorso a toccare argomenti che spiegano un’infanzia difficile, la ricerca della felicità, la forza e la determinazione del carattere valoroso di una donna, il confronto epico tra Dio e l’uomo e la descrizione più malfamata di un mondo che tende alla distopia.
Parallelamente l’album è un dialogo fra passato e presente, dai colori e dal mood scuri, idealmente espressi nella copertina da un orologio da taschino ottocentesco e un paio di sneakers.
«È stata una sfida straordinaria quella di registrare un disco, non per tutto quello che ne comporta, ma per il percorso tortuoso e difficile che c’è stato dietro. Sono consapevole, infatti, che all’interno di questo progetto ci sia una parte di me ed è curioso vederla rinchiusa in un disco, questo mi porta a pensare che la mia concezione di musica vada ben oltre alla forza della passione e al sudore di un sacrificio» Giulio Spagnolo.