POMIGLIANO D’ARCO, Napoli – Notizie più che positive arrivano dall’incontro di ieri tra sindacati ed azienda sullo stabilimento automobilistico di Stellantis a Pomigliano. L’azienda ha infatti comunicato che nei primi mesi del 2023 i turni di produzione della nuova Alfa Romeo Tonale passeranno a due grazie al successo degli ordini. Pertanto, a partire dal 9 gennaio arriveranno nel Giambattista Vico di Pomigliano circa 260 lavoratori in prestito da altri stabilimenti italiani di Stellantis per supportare la salita produttiva della nuova vettura. A trainare l’aumento di produzione c’è sicuramente la nuova Tonale Plug in Hybrid Q4. Il modello ha emissioni di CO2 pari a 26 gr/Km, e oltre 80 km di autonomia in città in full electric, con una potenza di 280 cavalli. La salita produttiva, già preannunciata nei mesi scorsi alle organizzazioni sindacali, permetterà inoltre, è stato sottolineato durante l’incontro di oggi, la cessazione definitiva del contratto di solidarietà sulle due dorsali produttive della Tonale e della Panda. La flessibilità dello stabilimento di Pomigliano garantirà una potenzialità produttiva complessiva fino a circa mille vetture al giorno sia con Tonale che Panda, e permetterà di adattare il flusso produttivo degli attuali due modelli a seconda della domanda, permettendo di rafforzare soprattutto la linea della Tonale che è caratterizzata da una produzione strettamente legata al reale numero di ordini ricevuti. Molto soddisfatto il sindacato: «Annuncio – sottolinea Biagio Trapani, segretario generale della Fim di Napoli – che crea tutti i presupposti per il definitivo rilancio del sito partenopeo, e il prossimo passo sarà l’uscita dagli ammortizzatori sociali». «Riteniamo – conclude il sindacalista – che la salita produttiva di Tonale, in un contesto di forte contrazione industriale, sia l’ennesimo segnale che la via degli accordi ripaga di tutti gli sforzi». «L’aumento di produzione annunciato – afferma Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilmresponsabile del settore automotive – ci conferma la giustezza di tutte le scelte fatte dalla firma del contratto in avanti e grazie alle quali abbiamo assicurato un presente ed un avvenire ad uno stabilimento che correva il rischio di chiudere i battenti».