NAPOLI – Dalle ricostruzioni facciali virtuali 3D delle mummie egizie alla fruizione del patrimonio artistico all’interno del Metaverso. Ci sono tutte le nuove frontiere della valorizzazione del patrimonio culturale all’interno dei progetti di ricerca che saranno sviluppati dagli allievi del neonato Dottorato di ricerca di interesse nazionale in Digital Transition for Heritage. Un percorso formativo di alta specializzazione che sarà ospitato e coordinato dall’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli che guida questo specifico settore all’interno del consorzio di dieci Atenei italiani (da Venezia a Bari) che, in collaborazione con il CNR, l’Istituto di Scienze del patrimonio culturale e il Ministero della Cultura, ha varato da quest’anno, con sede nazionale presso il Dipartimento di Scienze dell’Antichità dell’Università di Roma Sapienza, il Dottorato di ricerca di interesse nazionale in Heritage Science.
“L’assegnazione al nostro Ateneo del curriculum Digital transition for Heritage del nuovo Dottorato di ricerca nazionale in Heritage Science e lanascita del nuovo corso di laurea magistrale in Digital Humanities – sottolinea il Rettore Lucio d’Alessandro – rappresentano l’approdo di oltre 15 anni di ricerca su tutti i temi che intersecano le scienze umane e le nuove tecnologie condotta dal Suor Orsola nel nostro Centro interdipartimentale di ricerca “Scienza Nuova”. Un percorso di ricerca innovato di continuo dai giovani migliori del Dottorato in Humanitiesand Technologies che, giunto al suo undicesimo ciclo, vanta il 100% di placement altamente qualificato, in Italia e all’estero”
L’inaugurazione dell’anno accademico del Dottorato in Digital Transition for Heritage è fissata per martedì 31 gennaio alle ore 15.30 presso la Biblioteca Pagliara dell’Università Suor Orsola Benincasa (anche con diretta streaming su www.facebook.com/unisob).
La lectio inauguralis, dedicata al tema “Dai dati ai nuovi modelli di business: modelli tecnologici per lo sviluppo dell’ecosistema culturale”, sarà affidata a Paola Pisano, professore di Economia e gestione delle imprese all’Università degli Studi di Torino, già Ministro per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione. All’inaugurazione dell’anno accademico dottorale, che sarà introdotta dal Rettore del Suor Orsola, Lucio d’Alessandro, dal direttore del Dipartimento di Scienze umanistiche, Paola Villani e dal coordinatore dei Dottorati di ricerca Unisob, Emma Giammattei, interverranno anche i rappresentanti di aziende ed enti coinvolti nel Dottorato: tra gli altri HNRG, gruppo Altea Federation, Fondazione CRT e Fondazione Compagnia di San Paolo(programma completo su www.unisob.na.it/eventi).
“Il dottorato nazionale in Heritage Science – evidenzia il suo coordinatore scientifico Paolo Carafa – ha l’obiettivo di superare la frammentazione del sistema dell’alta formazione nel campo della ricerca applicata al patrimonio culturale e creare una nuova generazione di ricercatori e professionisti operanti nel settore, in grado di collaborare e competere nei contesti delle più prestigiose iniziative europee e internazionali”. Si tratta di un ampio percorso formativo che si articola in curricula interdisciplinari per coprire la vasta gamma di saperi coinvolti nel settore del patrimonio culturale: dall’archeologia all’intelligenza artificiale, dalla storia dell’arte alla fisica applicata allo studio della materia, dalla museologia alle scienze ambientali.
L’indirizzo in Digital transition for Heritage del Dottorato di interesse nazionale in Heritage Science, come spiega il coordinatore scientifico Gianluca Genovese, “intende formare ricercatori e professionisti altamente qualificati in grado di concepire, sviluppare e gestire idee progettuali per un approccio innovativo, partecipativo, inclusivo al patrimonio culturale, per la sua rappresentazione e comunicazione, e per incentivarne la transizione digitale”. Tra i percorsi di ricerca applicata si segnalano lo sviluppo di servizi data driven e basati sull’Intelligenza artificiale, metodologie avanzate di design thinking, interaction design, user experience e user engagement per la fruizione e la diffusione del patrimonio culturale, attività di valorizzazione del patrimonio collegate ai nuovi media (come il Metaverso) e modelli di progettazione educativa che garantiscano l’engagement e l’inclusione in ambito museale e nei servizi culturali.