BARI – Verrà presentato per la prima volta in Italia, al Bif&st – Bari International Film&Tv Festival, alla eccezionale presenza di Jean Antoine Gili, storico e critico cinematografico francese, e David Grieco, regista, sceneggiatore, attore e giornalista, il volume IL CINEMA DI ELIO PETRI, scritto da Alfredo Rossi ed uscito in doppia lingua (italiano e francese) per Gremese Editore.
Una conversazione-evento tra autore e illustri ospiti, in programma domenica 26 marzo alle ore 18:30 al Teatro Margherita di Bari, che mira a celebrare l’itinerario artistico di un regista affascinante e complesso, nel tentativo di mettere a fuoco il suo cinema.
Elio Petri, tra i più importanti registi italiani, deve la sua notorietà in campo internazionale al successo di A ciascuno il suo (1967), Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (Oscar 1971 per il Miglior film straniero) e La classe operaia va in Paradiso (Palma d’oro al Festival di Cannes 1972).
Benché lo si sia sempre associato quasi esclusivamente al cinema di impegno politico e civile, la sua posizione in questo ambito – e anche nella cultura di sinistra dell’epoca – è sempre stata piuttosto anomala. Ateo, comunista, materialista, di cultura francese, sartriano sono solo alcuni dei dettagli che ne descrivono la personalità, incorniciata all’interno di una ricerca nevroticamente tesa alla sperimentazione di nuove strutture narrative, dominata da un pensiero allucinato, da un linguaggio violento, iroso, febbrile come quello di Céline e, insieme, anarchico come quello di Bataille e Sade, in un’ottica grottesca e carnascialesca che rimanda anche a Bosch e Rabelais.
Nel libro, che contiene anche due racconti brevi di Petri ed è preceduto da un significativo saggio di Jean Gili, Alfredo Rossi (già autore per Gremese di Splendore nell’erba e La via lattea) racconta minuziosamente l’opera del regista analizzando film per film con notazione e un’analisi particolarmente minuziosa di trame, cast & credits e integrando, a commento del testo, oltre 300 fotogrammi tratti dalle vere immagini di ciascuna pellicola.
Uscito contemporaneamente in Francia, dove ha già mietuto consensi di pubblico e critica, Il cinema di Elio Petri fa ora il suo esordio in Italia, battezzato da un festival di immenso prestigio, con l’obiettivo di restituire la memoria di un regista – morto prematuramente a 53 anni – che seppe brillantemente focalizzare una sua personale visione del mondo, ponendo il proprio linguaggio fuori da qualsiasi appartenenza a stilemi narrativi realistici.