ROMA – Creare e curare spazi verdi pubblici e privati è un investimento per la salute e la sicurezza pubbliche e allo stesso tempo un’opportunità per riequilibrare il rapporto delle persone con la natura e rallentare le crisi ambientali. Secondo l’American Society of Landscape Architects, in particolare, il verde deve essere parte integrante e indispensabile nella costruzione dell’80% dei nuovi ospedali negli USA. È dimostrato, infatti, che anche solo pochi minuti trascorsi a guardare panorami dominati da alberi, fiori o laghetti e fontane possono aiutare a ridurre il dolore, abbattere i livelli di stress, ansia e rabbia, agendo sulla pressione sanguigna, la tensione muscolare, il battito cardiaco e l’attività cerebrale.
Proprio per questo il WWF ha lanciato la sfida di ripensare le aree urbane ridando spazio alla biodiversità e in occasione della settima edizione di Urban Nature, festa della natura in città il 7 e l’8 ottobre con centinaia di iniziative in tutta Italia, riporta l’attenzione sul grande progetto “La Natura si fa cura”, per realizzare Oasi negli ospedali pediatrici italiani.
Aree verdi con alberi, bordure fiorite per le farfalle, siepi e piccoli specchi d’acqua piante aromatiche, casette nido e mangiatoie per insetti e uccelli: spazi naturali accessibili a tutti perché fruibili senza barriere, che permetteranno di inserire il contatto con la natura nei percorsi riabilitativi dei giovani pazienti, soprattutto quelli a lunga degenza, e di favorire momenti di tranquillità e socializzazione tra piccoli pazienti e famiglie.
“Si è visto come lo stare in natura riduca una serie di psicopatologie e di malattie legate al sistema nervoso, ma soprattutto come influenzi positivamente anche il sistema immunitario dei bambini e non solo”. Lo afferma Elena Uga, pediatra e coordinatrice del gruppo “Pediatri per un mondo possibile” che si occupa di ambiente e salute all’interno dell’Associazione Culturale Pediatri (ACP), realtà che insieme alla Fondazione Fight the Stroke è stata al fianco del WWF nella creazione del progetto Oasi in Ospedale.
“Potersi muovere su una superficie irregolare, annusare, scoprire forme, colori e suoni che non si conoscono, soprattutto nel bambino molto piccolo, attiva una serie di competenze specifiche che permettono una miglior crescita psico-motoria, un miglior benessere emotivo e psicologico e anche il rafforzamento del sistema immunitario. Le Oasi del WWF daranno l’opportunità ai piccoli pazienti di fare un’esperienza fisica di natura e di provare nuove sensazioni in un contesto che fornisce numerosi benefici”, aggiunge Elena Uga.
LE PRIME OASI NEGLI OSPEDALI ITALIANI
La prima sperimentazione di un’area verde in ospedale è già attiva e si trova alla sede di Palidoro dell’Ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma: anche nella sua forma prevalentemente educativa (si tratta di una vera e propria Aula Natura), l’area è fruita con risultati incoraggianti da tanti pazienti, in particolare quelli in neuroriabilitazione, che essendo lungodegenti possono usufruire dell’attività anche in chiave riabilitativa, oltre che ludica e didattica.
Grazie alla raccolta fondi attivata lo scorso anno, altre tre strutture pediatriche, fra cui l’Ospedale Pediatrico Giovanni XIII di Bari e il Presidio pediatrico all’interno dell’ARNAS Civico Di Cristina Benfratelli a Palermo, avranno presto un’Oasi WWF nelle loro aree verdi.
“Questa è per noi un’iniziativa che va a favore dei bambini in tre direzioni: educativa, di supporto alle cure e anche estetica, per migliorare l’ambiente di cura– spiega Livio Melpigano, Primario dell’Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII, Azienda Ospedaliero Universitaria Consorziale Policlinico di Bari-. Per i piccoli pazienti non è mai bello venire in ospedale e non lo sarà mai, però proviamo a rendere questo momento meno traumatico e l’Oasi in Ospedale del WWF è stata per noi un’occasione da cogliere al volo. I bambini che potranno usarla saranno di due tipologie: quelli ricoverati che possono uscire (purtroppo non sono la totalità) ed entrare nella conoscenza anche emotiva del giardino e poi i bambini ambulatoriali o i fratellini in visita, che potranno partecipare a questo percorso didattico, educativo, emozionale, perché l’emozione e la bellezza della natura servono come supporto alla cura. L’aspetto particolare di quest’Oasi è che non rimarrà chiusa dentro i cancelli dell’ospedale, ma anche i bambini del quartiere potranno utilizzarla: vogliamo rendere l’ospedale un luogo meno triste e meno brutto”.
“L’Oasi del WWF che verrà realizzata qui a Palermo è veramente un dono e per noi avrà un valore inestimabile sia per i piccoli pazienti, che per i familiari ricoverati con loro – aggiunge Nicoletta Salviato, Cardiochirurgo pediatrico all’ARNAS (Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale e di Alta Specializzazione) Civico Di Cristina Benfratelli a Palermo-. A volte ci sentiamo in colpa per non poter dare alle famiglie tutto il supporto possibile, anche al di là delle specifiche cure mediche, per cui questo sarà un luogo dove potranno concedersi qualche momento di relax che aiuti a ridurre lo stress e le ansie. Il nostro presidio pediatrico conta più di 180 posti letto con 15 diverse unità operative, dal pronto soccorso ad alcuni centri di riferimento per le malattie rare, fino alla neuropsichiatria infantile, fondamentale per l’aumento di patologie neuropsichiatriche dopo la pandemia; quindi, siamo sicuri che l’Oasi WWF sarà molto importante per tutti i tipi di pazienti ricoverati e anche per chi farà solo un passaggio ambulatoriale”.
IL 7 E L’8 OTTOBRE REGALATI O REGALA A QUALCUNO UNA FELCE PER PORTARE LA NATURA ANCHE NEGLI OSPEDALI
Ognuno di noi può aiutare il WWF a portare questo progetto in molte altre strutture pediatriche acquistando una delle piccole felci,piante capaci di trattenere diversi inquinanti presenti nell’aria, che si troveranno nelle piazze italiane sabato 7 e domenica 8 ottobre. Nelle stesse giornate si terranno centinaia di iniziative per scoprire e vivere la natura in città, come visite guidate a giardini e ville, attività di citizen science, laboratori per i più piccoli, mostre ed escursioni.