“I numeri – precisano Pisani, Bertoldi e Stellato – sono i seguenti: nella migliore delle ipotesi statistiche, se 3,8 milioni di italiani avessero aderito e se si volesse considerare uno scarto del 1%, si potrebbe presumere che 38.000 italiani non abbiano ricevuto l’avviso di pagamento della rottamazione. Sono stati lanciati numerosi appelli sui social e diversi rappresentanti di categoria hanno sollecitato un’attenzione a questa questione. Il nostro approccio è di natura liberale. Chiediamo al socio Stato di aiutare a pagarlo . Sosteniamo l’eliminazione delle scadenze e la concessione della possibilità di affrontare la rata precedente entro quella successiva”. “Teniamo inoltre conto del fatto – concludono Pisani, Bertoldi e Stellato – che a causa della pandemia mondiale e dei conflitti, i costi della benzina e delle spese quotidiane sono aumentati. Consideriamo la prima e la seconda rata, pari al 20% del debito rottamato, come una prova significativa per i portafogli degli italiani a distanza di 30 giorni”.