(PRIMAPRESS) – ROMA – Probabilmente quella di Alitalia passerà alla storia come la peggiore trattativa degli ultimi anni. Come accaduto per Whirlpool dove si è concesso un tempo molto lungo al management della multinazionale americana senza un vero piano industriale per la vendita del ramo d’azienda napoletano, ecco che anche per la compagnia di bandiera, le incertezze delle trattative e la scelta approssimativa dei partner riserva sorprese che ora costringeranno il governo italiano ad un nuovo prestito.Per il salvataggio serve un nuovo prestito e otto settimane in più affinché i membri della cordata guidata da Ferrovie trovino un accordo per presentare un’offerta vincolante. A chiederlo con una missiva inviata ai commissari e agli advisor dell’ex compagnia di bandiera, è stato martedì sera lo stesso Gianfranco Battisti, ad di Ferrovie dello Stato, che vuole più tempo per “individuare il partner industriale di New Az, definire il piano industriale da condividere e raggiungere un accordo sull’assetto di governance e sul top management e definire un assetto azionario”.Si tratta della settima richiesta di proroga da quando il vettore ha dichiarato il fallimento nel maggio 2017. La necessità auspicata è quella di ricevere dall’esecutivo un ulteriore prestito ponte di 350 milioni, che secondo indiscrezioni sarebbe stato già previsto nell’ultima versione del decreto fiscale collegato alla legge di Bilancio 2020. Una notizia che se fosse accertata provocherebbe molti mal di pancia non solo alle opposizioni ma anche ai contribuenti che “spacciati” in buona parte per evasori si vedono poi costretti, loro malgrado a sostenere una pressione fiscale tappabuchi. Contemporaneamente i tre commissari straordinari del vettore (anche questa un’anomalia in tempi di ristrettezze), Enrico Laghi, Daniele Discepolo e Stefano Paleari dovranno decidere, entro le prossime 48 ore l’eventuale costituzione di un consorzio che,tuttavia, farebbe venir meno la continuità aziendale della compagnia, e quindi si procederebbe verso la sua liquidazione.Tra i nodi principali da sciogliere c’è la questione Delta Air Lines che avrebbe confermato la propria volontà di non andare oltre all’acquisizione del 10% del capitale, soprattutto dopo il rilancio di qualche giorno fa da parte di Lufthansa. Ma allo stesso tempo Delta avrebbe imposto paletti per le tratte internazionali. – (PRIMAPRESS)