(PRIMAPRESS) – ROMA – Il premier Giuseppe Conte, alla fine della sua audizione dinanzi al Copasir, il Comitato parlamentare per il controllo della sicurezza del Paese, ha tenuto una conferenza per spiegare il senso di quello che era rimbalzato sulle cronache nazionali ed internazionali come un “affaire” che vedeva coinvolta anche l’Italia in una parte di Russiagate, l’inchiesta aperta per stabilire una presunta ingerenza della Russia nelle elezioni americane che hanno visto l’elezione del presidente Donal Trump. Conte avrebbe partecipato, su richiesta del ministro della Giustizia, William Bar, ad una riunione tra servizi segreti italiani e americani tenutasi a Roma. E di questo incontro non avrebbe dato informative ai colleghi di governo. In conferenza stampa Conte ha dichiarato che il suo incarico non prevede di informare altri componenti dell’esecutivo nel caso di semplice “informativa” anche trattandosi di avvenimenti circoscritti al 2016 e cioè quando il titolare di Palazzo Chigi non era lui. L’audizione di Conte dinanzi al Copasir era iniziata con venti minuti di ritardo, ed è durata all’incirca due ore e mezza. Conte, cui fa tra l’altro capo la delega ai servizi segreti, avrebbe illustrato la relazione semestrale al Parlamento sull’attività dell’intelligence nazionale. I tre filoni Tre i punti essenziali che il premier è stato invitato a chiarire di fronte al Copasir. Primo: quale sia stato il ruolo effettivo dell’Italia nel Russiagate, cioé nell’inchiesta condotta negli Stati Uniti sulla presunta ingerenza di Mosca nelle ultime presidenziali americane. Secondo: genesi e motivazioni dei due incontri a metà agosto tra il ministro della Giustizia americano William Barr, accompagnato dal procuratore John Durham, e i capi dei servizi segreti italiani. Terzo: il contributo italiano alle richieste di Barr. Audizione secretata L’audizione, secretata, è durata poco più di due e mezza. Conte, che ha mantenuto come nel precedente governo la delega ai servizi segreti, avrebbe illustrato anche la relazione semestrale al Parlamento sull’attività dell’intelligence nazionale, e ha successivamente risposto alle domande del presidente del Copasir, il deputato leghista ed ex sottosegretario alla Difesa Raffaele Volpi, e degli altri commissari. – (PRIMAPRESS)