(PRIMAPRESS) – DACCA (BANGLADESH) – La sentenza del tribunale di Dacca, la popolosa capitale del Bangladesh, risulterà come una delle più dure e veloci decisioni che la la giustizia di questo paese abbia mai ottenuto. Si tratta della condanna a morte di 16 persone per l’omicidio di Nusrat Jahan Rafi, la studentessa di 19 anni che fu bruciata viva il 10 aprile scorso perché si rifiutava di ritirare la denuncia per molestie sessuali contro il preside della scuola coranica che frequentava. Tra i condannati, il preside e anche 2 compagni di scuola della vittima che non avevano testimoniato pur essendo a conoscenza dei fatti. La giovane venne uccisa a Feni, piccolo centro a 160 km dalla capitale. Il delitto scosse il Paese e con la sentenza di oggi ha riacceso una ferita non ancora chiusasi nei movimenti femminili del Paese. – (PRIMAPRESS)