ERBA – L’esperienza della medicina moderna cinese può essere molto utile per curare in Italia il tumore gastrico: è questo l’obiettivo della collaborazione con il dottor Jian Gong (Decimo Ospedale del Popolo di Shanghai e Università Tongji di Shanghai, una delle più antiche e autorevoli del Paese) che nei giorni scorsi si è confrontato a Roma con il dottor Andrea Porta, direttore di Chirurgia Generale dell’Ospedale Sacra Famiglia di Erba (Como), esperto di interventi di chirurgia laparoscopica dell’Upper GI (distretto sovramesocolico), nell’ambito del congresso di chirurgia dell’apparato digerente (Radisson Hotel, 15 ottobre).
«L’apertura della Cina al mondo occidentale – dichiara – ci ha consentito di accedere al loro enorme bagaglio culturale; assistiamo infatti alla continua immissione in letteratura scientifica di studi realizzati in Cina. Questo fenomeno è reso possibile dall’enorme popolazione cinese e dal loro sistema di centralizzazione della patologia. In questo modo, i centri di ricerca dispongono di una enorme mole di dati sulla quale elaborare i nuovi progetti per il futuro della medicina e dell’oncologia».
Nello specifico, il lavoro del Professor Gong si focalizza sul tumore gastrico, che rappresenta un entità a media incidenza. «Il sistema di centralizzazione della patologia ha consentito al team del Professor Gong di portare avanti un lavoro innovativo validato da una casistica molto rilevante. La possibilità di condurre studi scientifici su grandi popolazioni consente di poter trarre rapidamente delle conclusioni clinicamente rilevanti e quindi rapidamente disponibili per la cura dei nostri pazienti» osserva Porta.
Gli studi del Professor Gong mirano a migliorare la sopravvivenza dei pazienti affetti da tumore gastrico. Il punto cruciale su cui si basa questo ambizioso risultato è, osserva il medico italiano, «una rigorosa metodica chirurgica atta ad asportare il tumore en bloc con tutte quelle strutture anatomiche ed embriologiche che rappresentano le vie di comunicazione per la diffusione della malattia. L’attuale disponibilità di strumenti tecnologici che consentono una migliore visione dell’anatomia del paziente e la padronanza delle tecniche di laparoscopia avanzata, sono i cardini dell’applicazione pratica delle ricerche del Professor Gong».
Anche in Italia, sottolinea, «abbiamo la possibilità di identificare degli aspetti anatomici che rappresentano i confini naturali della malattia. Asportando il tumore lungo queste vie, abbiamo la possibilità di eseguire un’asportazione ancor più radicale rispetto a quello che poteva essere fatto fino a pochi anni fa con le tecniche standard. Sembra che questa nuova tecnica possa garantire un miglior controllo locale della malattia che in parole povere significa una miglior sopravvivenza. Attendiamo con interesse i risultati degli studi randomizzati in corso».
A fine novembre si terrà un congresso a Roma, con interventi chirurgici in laparoscopia eseguiti dal dottor Porta e trasmessi in diretta (Live Surgery).