(PRIMAPRESS) – ROMA – Alla fine del Consiglio dei Ministri di questa sera non c’è niente che faccia intravedere uno spiraglio sulla questione aperta da ArcelorMittal con l’intenzione di recedere dal contratto di risanamento dell’ex Ilva. Neanche la posizione del governo è unica, anzi si stanno acuendo i contrasti che stanno facendo affiorare una preoccupante scarsa visione di politica industriale del Paese.
Le richieste di ArcelorMittal non sono “sostenibili sul piano giuridico”, ma il punto è che “lo scudo penale non è la causa del disimpegno dell’azienda”. A dirlo è il presidente del Consiglio Giuseppe Conte al termine del Cdm. Secondo quanto spiega il premier, l’azienda non ritiene di poter “remunerare l’investimento”, si tratta dunque di “un motivo prettamente economico. Ci chiedono 5.000 esuberi, non è accettabile”.
Sul dossier “è scattato un allarme rosso, nessuna responsabilità sulla decisione dell’azienda puo’ essere attribuita al governo – spiega Conte -. Non accettiamo il gioco dell’azienda e la invitiamo a rimeditare le sue iniziative. Non riteniamo accettabile che ci siano iniziative di tutela giudiziaria”. Conte ribadisce che il governo farà “tutto quel che è necessario per rilanciare Ilva e Taranto. Non lasceremo soli gli operai. Abbiamo invitato Mittal a prendersi un paio di giorni e farci una proposta per assicurare continuità livelli occupazionali, produttivi e ambientali”.
“Serve compattezza, anche da forze opposizione” “Siamo compatti e confido che anche le forze di opposizione ci seguiranno” sul dossier ex Ilva. “Qui è l’intero Paese che deve reggere l’urto di questa sfida, sarebbe deprecabile che iniziassimo a coltivare discussioni sterili su questo fronte”, sottolinea Conte. “L’Italia non si lascia prendere in giro” “Qui dobbiamo alzare la posta in gioco, dobbiamo alzare il nostro orizzonte d’osservazione. Questo Paese non si lascia prendere in giro. Questo è un Paese di diritto, è un Paese serio”, afferma il premier. “Nessuno li ha costretti a partecipare a una gara”. “Inaccettabile qualsiasi piano di esuberi” “Per me – spiega Conte – è inaccettabile qualsiasi piano di esuberi. C’è un rischio di impresa, parliamo di un player globale attrezzatissimo, profondo conoscitore del mercato. E’ inaccettabile che dopo un anno si metta in discussione il piano. E’ inaccettabile la proposta che ci è stata fatta”. “Giovedì apriamo tavolo, tutto il Paese a raccolta” “Il nostro strumento al momento è la pressione del nostro sistema Paese. Faccio appello al presidente Michele Emiliano, al sindaco di Taranto, a tutti i sindacati. Verrete convocati a Roma domani pomeriggio: apriamo un tavolo di crisi. Chiameremo a raccolta l’intero Paese”, annuncia Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi.”Piani B? Via più concreta è richiamare ArcelorMittal” “In questo momento la cosa più concreta è richiamare a responsabilità i vertici di ArcelorMittal”. Piani B?, chiedono i reporter. “Ovviamente non restiamo inerti e se ci fossero rigidità cercheremo strade alternative”. – (PRIMAPRESS)