L’iimagine del post su Twitter di Ibrahimovic
(PRIMAPRESS) – NAPOLI – Zlatan Ibrahimovic ha detto ieri ufficialmente addio ai Los Angeles Galaxy e lo ha fatto, a modo suo, attraverso Twitter con un post dal sapore molto originale ed a tratti divertente, citando Gaio Giulio Cesare dopo la grande vittoria riportata il 2 agosto del 47 a.C. contro l’esercito di Farnace II a Zela nel Ponto. «Venni Vidi, Vinsi. Grazie Galaxy per avermi fatto sentire di nuovo vivo – si legge – Ai tifosi: volevate Zlatan, vi ho dato Zlatan. Siete i benvenuti. La storia continua…. Ora tornate a vedere il baseball». Ed ora si aprono diverse ipotesi per un ritorno di Ibra in Italia. Tre le squadre che sarebbero interessate, il condizionale ovviamente è d’obbligo in questi casi. Oltre a Bologna e Milan, il primo ad aver manifestato interesse per il 38enne svedese è stato il patron del Napoli, Aurelio De Laurentiis. E ci sono in questa fase delicata della storia della società partenopea tutti gli ingredienti perchè l’operazione Ibrahimovic possa davvero andare in porto. Innanzitutto Zlatan pur avendo la non tenera età di 38 anni è un attaccante che sente ancora il profumo del gol, aspetto che in questo momento manca come il pane all’undici di Ancelotti. Quindi, visti anche gli acciacchi continui di Milik, potrebbe essere una soluzione non utile, ma indispensabile per riportare linfa ad un attacco diventato insieme abbastanza sterile. Poi c’è l’aspetto forse fondamentale e cioè riportare entusiasmo e serenità in una piazza che mai come quest’anno è in fibrillazione. Sarebbe sicuramente il modo più semplice per riportare pace tra i tifosi ed una squadra, per ritrovare lo spirito dei tempi migliori. Infine da non sottovalutare che Ibrahimovic è proprio quel leader che manca dalla partenza prima di Reina e poi di Hamsik alla squadra, per riportare ordine e disciplina. Ibra non è un leader, è il leader. Sarebbe un vero capitano per il team Ancelotti. Insomma non c’è un solo fattore negativo nel mettere a segno questa operazione di mercato. L’unico problema è De Laurentiis che dovrebbe rinunciare per una volta al suo “modus operandi” che sicuramente gli ha prodotto risultati notevoli in questi anni, ma che rappresenta un sicuro ostacolo nella eventuale trattativa per portare all’ombra del Vesuvio l’attaccante svedese. Deve chiudere più di un occhio prima sull’ingaggio, magari riuscendo ad essere più appetibile delle squadre che si competono Ibra ( si aggira sui sette milioni all’anno) e soprattutto sui diritti di immagine su cui lo svedese raccoglie ancora un discreto “bottino”. A questo bisogna aggiungere un plus che potrebbe anche non essere di carattere economico, ma affettivo. Di far sentire ad Ibra che a Napoli è desiderato e verrà amato e trattato con i guanti. Eppoi c’è il rapporto idilliaco con Ancelotti che a questo punto dovrebbe fare più che una telefonata allo svedese. Ibra a Napoli non è la soluzione a tutti i guai attuali di questa squadra, ma sicuramente è una medicina necessaria. – (PRIMAPRESS)