(PRIMAPRESS) – ROMA – Che Fabrizio Piscitelli, il capo degli ultras laziali che era stato assassinato a Roma con un colpo di pistola alla nuca come una vera e propria esecuzione, fosse coinvolte nel giro di droga della capitale, era noto ma non nella dimensione chiarita da questa indagine del Comando provinciale della Guardia di Finanza che oggi ha portato all’arresto di 51 persone. Un esercito di addetti che operavano in forma militare per inondare di cocaina ed hashish le più importanti piazze di spaccio romane e della sua provincia: Tor Bella Monaca, San Basilio, Tufello, Bufalotta, Colli Aniene, Borghesiana, il Tuscolano, la Romanina, Ostia e Primavalle sino ad arrivare a Frascati, Ardea ed Artena. A capo del sodalizio due figure di spicco della criminalità romana, Fabrizio Piscitelli, il Diabolik capo degli Irriducibili Lazio della Curva Nord e Fabrizio Fabietti. Secondo quanto emerso dalle indagini Diabolik poteva contare su amicizie tra cui quella di Michele Senese, detto “‘o Pazz”. Il gruppo operava principalmente nella zona di Roma Nord per fornire le piazze di spaccio e recupero credito. Nell’organizzazione erano presenti per quest’ultimo aspetto picchiatori, ultras ed ex pugili, tra cui cittadini albanesi in grado di garantire la “copertura militare” necessaria all’organizzazione per garantire la Pax Criminale fra i soggetti coinvolti nel traffico internazionale di sostanza stupefacenti.
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