(PRIMAPRESS) – LONDRA – L’Alleanza atlantica del nord meglio conosciuta come Nato, compie settant’anni e a giudicare degli attacchi ricevuti in questi ultimi anni da più parti, sembra dimostrarli tutti.Di fatto l’organizzazione mondiale con sede a Bruxelles, si trova ad affrontare un momento di grandi divisioni interne. Il summit che oggi 3 dicembre e domani, vedrà i leader dei 29 paesi componenti di questa alleanza con collaborazione militare, ridisegnare le sue politiche alla luce di una maggiore stabilità internazionale.Tuttavia, questa stabilità, secondo gli analisti politici internazionali, è in qualche modo deformata dalle idee del Presidente Usa, Donald Trump considerato isolazionista ed unilateralità tanto da mettere in discussione la clausola di difesa solidale dell’art.5 del Trattato Atlantico.Dopo la scomparsa dell’URSS, il quadro strategico globale ha subito profonde modifiche, cui la NATO si è progressivamente adattata, tra salvaguardia della missione originaria di difesa collettiva e acquisizione di funzioni nuove, correlate alla comparsa di minacce o rischi alla sicurezza dei suoi membri di tipo diverso da quelli tradizionali.Per essere rilevante anche in futuro, l’Alleanza dovrà continuare ad essere adattabile, non disperdendo il patrimonio acquisito e recependo nuove esigenze ed obiettivi. Dovrà anche evitare che lo sbiadirsi della memoria della massiccia minaccia sovietica, collante della solidarietà e della coesione, e, adesso, l’apparente minor impegno di Washington ad imprimere fermi indirizzi all’Alleanza favoriscano la manifestazione di differenti priorità e valutazioni tra i membri. Deve eliminare alcune fragilità come la bassa spesa militare degli Europei, trovare un giusto equilibrio tra industrie europee e americane per le commesse militari, la problematica posizione della Turchia. – (PRIMAPRESS)