PORDENONE – Dal 2017 a giugno di quest’anno le imprese insediate a Pordenone sono passate da 4294 a 4342, un incremento di quasi 50 aziende. Positivo di 22 unità nel secondo trimestre 2019 anche il saldo tra cessazioni (45) e nuove aperture (67). I dati, elaborati e diffusi dal Comune, abbracciano tutti i settori, dal commercio alla manifattura, dalle attività professionali alle costruzioni.
«Rispetto a chi disegna un panorama cittadino a tinte fosche – è l’analisi del sindaco Alessandro Ciriani – i dati ci dicono invece che il tessuto imprenditoriale pordenonese, pur facendo fatica, nel suo complesso tiene e riesce ad andare avanti. Il sistema regge nonostante crisi e difficoltà strutturali che colpiscono anche la nostra città, come l’invecchiamento della popolazione, la riduzione della capacità di acquisto delle famiglie, la concorrenza dell’online che penalizza le attività al dettaglio. Noi – continua Ciriani – abbiamo il compito di dare una mano e credo che, per quanto possiamo, stiamo facendo la nostra parte. Penso alla sburocratizzazione, ai 3,5 milioni del bando imprese per le attività imprenditoriali, ai 100 mila euro per le botteghe di quartiere, agli sgravi fiscali, alla mitigazione della Tari e al fatto di non aver toccato minimamente i tributi locali».
L’analisi che fanno dal Comune si intreccia con l’indagine Format research di Ascom presentata martedì sera. La ricerca ha evidenziato, tra l’altro, che la propensione agli acquisti in città aumenta dal 21 al 24 per cento in occasione degli eventi. «Il dato – commenta l’assessore al commercio Emanuele Loperfido – ci dice che stiamo facendo bene a organizzare tutta una serie di eventi che mantengono Pordenone attrattiva. Ricordiamoci che dobbiamo affrontare una crisi globale che in Italia vede chiudere 14 imprese al giorno. Qui invece registriamo un aumento, leggero ma positivo».
In merito al 31,3 per cento di pordenonesi che ha acquistato online prodotti non alimentari negli ultimi tre mesi, così come emerso dall’indagine Ascom, Ciriani invita a «sfruttare le opportunità di finanziamento per collegarsi alla fibra, che in diversi punti della città è stata portata, e creare piattaforme virtuali anche per il nostro centro storico».