MILANO – Sono passati due anni da quando l’ecommerce si è insediato stabilmente fra i canali di vendita e i numeri lo dimostrano. Secondo l’Osservatorio ecommerce B2C della School of Management del Politecnico di Milano, infatti, nel 2021 l’e-commerce B2C ha subito un incremento del 21%, toccando i 39,4 miliardi di euro. Solo nel 2019 valeva 31,6 miliardi di euro. Oggi, sono 46,1 milioni i consumatori italiani che utilizzano soluzioni di acquisto ibride, passando da digitale a fisico e viceversa, rendendo di fatto realtà quella che due anni fa era solo un trend, l’omnicanalità.
In soli due anni il commercio online si è evoluto: è diventato sempre più mobile oriented (il telefonino è usato da oltre la metà dei compratori online), nuovi metodi di pagamento digitali – come Scalapay o Klarna – si sono fatti strada, soppiantando il contrassegno, e i marketplace sono diventati una piattaforma sempre più utilizzata (nel 2021 hanno registrato un +80%, accaparrandosi il 47% del totale delle vendite online).
Ma come tutti i settori esplosi in poco tempo, l’ecommerce è ancora in continua evoluzione. “Tecnologia, intrattenimento e qualità del prodotto sono determinanti per la crescita futura di quote di mercato, vendite e awareness dei brand – spiega Jennifer Puzzo, head of clients di Kooomo, piattaforma per ecommerce di ultima generazione – Ecco perché gli strumenti che saranno più usati nel 2022 come leve strategiche dell’omnicanalità riguardano settori come la realtà aumentata, frontiera esplorata sia sull’ecommerce che sui social, pop-up store e retail fisici; gli NFT, sia come esperienza immersiva e d’intrattenimento, sia come sales channel; il live streaming e l’influencer marketing sui social”.
Ma quali sono le tendenze del commercio online che caratterizzeranno il 2022?
1. NFT. Rimanendo nell’ottica della strategia omnichannel, gli NFT sono una delle grandi novità del 2022, oggetti digitali che vengono utilizzati per lo shopping reale. Alcuni marchi hanno già sperimentato questa intersezione tra mondo digital e mondo fisico, adottando approcci che si legano a programmi fedeltà, forniscono vantaggi VIP e danno accesso ai beni fisici corrispondenti.
2. Spedizioni intelligenti. Il primo effetto dell’impennata dell’ecommerce è la crescita esponenziale dei pacchi da spedire, tanto che corrieri e rivenditori si stanno organizzando con modalità di consegna robotiche, come i veicoli a guida autonoma, i droni e i robot di consegna. Il tallone d’achille del delivery restano, però, le mancate consegne: un costo per i rivenditori. Ecco perché molti operatori del settore guardano con interesse all’address intelligence: attraverso i big data, cioè, sarà possibile rendere l’ultimo miglio di consegna più efficiente, creando il match perfetto fra destinatario e merce. La tecnologia aiuterà a identificare reti e opzioni di consegna (e resi) alternative per aree specifiche, identificando già all’inizio del processo di acquisto i desiderata del cliente.
“Tra i partner tecnologici di address intelligence che suggeriamo ai nostri clienti c’è, ad esempio, Loquate, che permette di ottimizzare l’esperienza di acquisto degli utenti e nello stesso tempo aiuta le aziende a ridurre i costi per i tentativi di consegna non riusciti – dice Jennifer Puzzo – Se da un lato, infatti, all’utente basterà inserire anche solo 5 lettere dell’indirizzo postale, riducendo il tempo di immissione dei dati del 78% e gli errori del 20%, dall’altro lato l’autocompilazione e la verifica automatizzati degli indirizzi postali permetterà alle aziende di risparmiare fino al 70% sui costi dei corrieri evitando tentativi di consegna non riusciti e storni di addebito”.
3. Live streaming shopping. Viene dalla Cina ma sta prendendo piede anche in Europa. È un sistema di comunicazione e interazione tra chi vende un prodotto e chi vuole comprarlo attraverso video in live. E se questo non fosse abbastanza, ecco la tendenza nella tendenza: in alcuni casi è possibile scegliere il prodotto e effettuare l’ordine direttamente dal flusso dello streaming. “Il live streaming shopping è diventato un vero e proprio canale di vendita che entro il 2024 raggiungerà piu di 160 milioni di utenti – spiega la manager di Kooomo – di cui circa 100 milioni potrebbero effettuare acquisti nel corso di una live. Questo perché in Europa con la pandemia e il boom di canali social come TikTok, le esperienze di Shoppertainment (dall’unione di shopping ed entertainment), già molto diffuse in Cina, stanno sempre di più influenzando le esigenze di una vasta percentuale di acquirenti digitali (circa il 70%) a cui non bastano più schede prodotto e contenuti statici per capire un prodotto, ma richiedono storytelling associato a intrattenimento, interazione e personalizzazione”.
4. Voice commerce. Anche l’ecommerce subisce il fascino della moda dei messaggi vocali. Un metodo che si presta a soluzioni di ricerca prodotto, valido anche per finalizzare l’acquisto via computer o smartphone o tablet. Il voice commerce può essere utile soprattutto per prodotti alimentari o per la casa ma anche per effettuare un ordine delivery al ristorante.
5. Campagne geolocalizzate. Secondo l’osservatorio di Across, le campagne marketing geolocalizzate hanno sperimentato una nuova rinascita già nel 2021, con un trend di crescita del +60% rispetto all’anno precedente. Un trend che si presume sarà in crescita anche nel 2022. Questo perché consentendo di intercettare il proprio target in un determinato luogo rendono l’esperienza di acquisto estremamente personalizzata.
6. Blockchain e criptovalute. La tecnologia blockchain permette agli ecommerce di offrire un metodo di pagamento sicuro e veloce ai propri clienti. A questo si aggiunge una bassissima tassazione, pagamenti praticamente immediati e la possibilità di seguire ogni passaggio delle proprie spedizioni. Per non parlare del mercato decentralizzato: la criptovaluta non subisce mai inflazione e di conseguenza le monete virtuali non vengono svalutate. “La blockchain, attraverso i cosiddetti protocolli Smart Contract – sottolinea Puzzo – ha dei vantaggi per l’ecommerce perché permette all’azienda di automatizzare molti processi di gestione dell’inventario e facilitare il processo di acquisto per il cliente finale. Ma non solo, la blockchain può anche supportare lo sviluppo di strategie di omnicanalità e relazione con il cliente, accelerando la fidelizzazione”. E prosegue l’esperta: “Nelle strategie di crescita aziendale si parla, infatti, di “phygital” eXperience: quando un cliente visita un negozio e conclude un acquisto, attraverso la tecnologia Smart Contract della blockchain. Questo significa che nella compravendita vengono automaticamente ceduti dei token, una sorta di gettone che contiene informazioni digitali e che sostituisce un diritto o un bene materiale o immateriale, che l’acquirente potrà spendere per acquisti sull’eCommerce o su marketplaces di criptovalute affiliate”.
7. Conversational marketing. Uno dei principali trend a cui si assisterà nel 2022 è quello legato al Conversational Marketing. Parte integrante di questa strategia è l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Il Conversational Marketing, infatti, sfrutta i chatbot per interagire con gli utenti in tempo reale, consentendo un coinvolgimento più rapido ed efficiente.
8. Metaverso. Un contatto sì, ma virtuale. Questa potrebbe essere l’idea dietro al metaverso per l’ecommerce. Immaginare di gestire un negozio online come se fosse reale, con clienti che “provano” i prodotti direttamente e comodamente da casa. Siamo davanti a una nuova stagione dell’ecommerce.
9. L’era del content marketing. Google ha dichiarato che dal 2023 il proprio browser Chrome non supporterà più i cookie di terze parti, già esclusi nelle impostazioni di default di Safari e Mozilla. Così, per continuare a intercettare gli utenti sarà sempre più importante il content marketing, in modo da sviluppare il più possibile una relazione con gli acquirenti e ottenere di conseguenza dati di prima parte.
10. Realtà aumentata. La realtà aumentata sarà sempre di più la grande alleata dell’ecommerce perché permetterà di evitare tantissimi resi. Secondo una ricerca Snapchat, infatti, di tutti i capi d’abbigliamento acquistati online e restituiti nell’ultimo anno, il 37% dei resi si sarebbe potuto potenzialmente evitare con l’utilizzo della tecnologia di realtà aumentata durante il processo d’acquisto, con un potenziale risparmio di 272 milioni di euro. Oltre due quinti (43%) dei resi, infatti, sono legati a errori di taglia, un problema che il try-on virtuale aspira a risolvere “Con la realtà aumentata – spiega Puzzo – l’ecommerce diventa un’esperienza immersiva, il prodotto è davvero accessibile e il cliente risparmia tempo. In poche parole: aumenta il tasso di fiducia nei confronti del brand. Si tratta di una nuova abitudine di acquisto, chi la prova non vuole più tornare indietro”.