ROMA – Il premio Nobel per la fisica è stato assegnato oggi per metà al fisico italiano Giorgio Parisi, che ha studiato i sistemi complessi, e per l’altra metà allo scienziato americano di origini giapponesi Syukuro Manabe e al tedesco Klaus Hasselmann. Parisi, romano, 73 anni, è stato premiato per “la scoperta dell’interazione tra il disordine e le fluttuazioni nei sistemi fisici dal livello atomico alla scala planetaria”. I suoi due colleghi, climatologi, hanno invece vinto per “la modellazione fisica del clima della Terra, che ne quantifica la variabilità e prevede in modo affidabile il riscaldamento globale”.
Parisi, docente di Fisica Teorica nell’Università La Sapienza di Roma, come ricercatore associato dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare ed è stato presidente dell’Accademia dei Lincei dal 2018 al 2021. Nella sua carriera ha studiato argomenti molto diversi, accomunati dalla caratteristica di essere sistemi complessi. “Sono felice, non me lo aspettavo, ma sapevo che avrebbero potuto esserci delle possibilità” ha detto Parisi a caldo. L’ultimo italiano a vincere il Nobel per la fisica era stato nel 1984 Carlo Rubbia. Due anni più tardi Rita Levi Montalcini aveva vinto il premio per la Montalcini.