(PRIMAPRESS) – ROMA – Alitalia ed Ex Ilva, probabilmente, passeranno alla storia come le peggiori trattative portate su un tavolo governativo. Come era prevedibile anche la scadenza fissata per oggi 21 novembre per l’offerta di una cordata per il salvataggio e rilancio della compagnia aerea di bandiera, si è infranta sugli scogli di un piano industriale troppo poco attrattivo.A rendersene conto è stata la stessa capofila designata per formare la cordata: Ferrovie dello Stato che alla fine ha dovuto ammettere la difficolta di portare dentro gruppi capaci di rendere sostenibile il progetto di mantenimento della compagnia di bandiera.Il cda di Ferrovie dello Stato guidato da Gianfranco Battisti, pur confermando la disponibilità ad andare avanti, ha dovuto constatare che, tra Lufthansa che non intende aprire il portafoglio e Atlantia che si è tirata indietro, non ci sono ancora le «condizioni necessarie» per il consorzio. Nonostante lo scenario, il ministro dello sviluppo economico, Stefano Patuanelli sembra l’unico a credere che ci sia un margine nelle trattative con Delta e Lufthansa.L’unica strada percorribile resta quella di una nuova proroga che ormai è l’ottava, per fornire qualche settimana in più per riprovare a ragionare ma sarà difficile pensare ad un eventuale nuovo prestito ponte senza far scoppiare la rissa in parlamento.Delta Air Lines ha “confermato la disponibilità a partecipare all’equity” con 100 milioni per una quota del 10%; Lufthansa nella lettera trasmessa ieri ha «prospettato la disponibilità ad un accordo commerciale, ma non ad un ingresso immediato nell’equity»; infine Atlantia, pur restando disponibile a proseguire il confronto, non vede ancora realizzate le condizioni per l’adesione al progetto. Alla luce di tutto questo, nonostante non siano «ancora maturate le condizioni necessarie» per il consorzio, le Fs confermano «l’impegno e la disponibilità a proseguire le negoziazioni» e attendono le valutazioni dei commissari su come procedere. – (PRIMAPRESS)