(PRIMAPRESS) – PARIGI – Il ministro francese dell’Ambiente, Francois de Rugy, ha annunciato le sue dimissioni, dopo essere stato accusato di spendere soldi pubblici per cene lussuose con aragoste e grandi vini. “Gli attacchi e il linciaggio mediatico contro la mia famiglia mi portano oggi ad un passo indietro necessario, che tutti capiranno. A causa della mobilitazione necessaria per difendermi non sono in grado di svolgere serenamente ed efficacemente la missione affidatami dal presidente della Repubblica”, ha scritto de Rugy sulla sua pagina Facebook, annunciando di aver presentato le dimissioni. Tutto questo sta facendo gridare allo scandalo una Francia col dente avvelenato verso i potenti. Perché si tratterebbe di cene pagate dai contribuenti, per suoi amici e parenti. Porzioni luculliane, aragoste servite su piatti di lusso accompagnate dai vini pregiati della cantina dell’Assemblea nazionale, una bottiglia di Château d’Yquem del ’99 (valore medio 265 euro) o uno Cheval-Blanc 2001 che ne costa circa 550. Dopo le polemiche che lo hanno travolto quattro giorni fa, François De Rugy ha moltiplicato le dichiarazioni ma non è riuscito neppure a convincere i suoi colleghi di governo della sua totale innocenza. I media continuano intanto a scavare tra l’ottobre 2017 e il giugno 2018, pubblicando immagini di almeno una dozzina di cene che all’apparenza non avrebbero alcun legame con quella che era la sua attività istituzionale di allora: presidente della Camera. Lui le definisce «cene di lavoro informali» e si dice pronto a «rimborsare ogni euro contestato», ma altri politici anche del suo stesso schieramento parlano ormai apertamente di «hbris» condannando il ministro. Di fronte al nuovo affaire che coinvolge la compagine macroniana, il premier, dopo tre giorni di acque agitate, ha ordinato un’indagine sui fatti contestati al ministro, che per ora resta al suo posto: «Non c’è ragione di dimettermi». Ma le accuse si rincorrono su più fronti. Il magazine Mediapart ha pure raccontato come De Rugy avesse commissionato dei lavori negli appartamenti privati della sede del suo ministero, in cui abita dalla nomina: conti per 63mila euro che includerebbero un maxi-guardaroba di circa 17mila euro, a suo dire giustificati, poiché l’eleganza del palazzo dell’Hôtel de Roquelaure lo richiedeva. – (PRIMAPRESS)