MILANO – Assomigliano alle App e alle tecnologie digitali che già vengono utilizzate per il benessere, ma sono concettualmente molto diversi e danno forti garanze a tutela della salute dei pazienti. Stiamo parlando dei Digital Therapeutics (in italiano “Terapie Digitali”), tecnologie applicate al mondo della salute in grado di migliorare la vita dei pazienti. Hanno alla base studi randomizzati e controllati, esattamente come i farmaci.
A questa innovazione è dedicato un Instant Book gratuito dal titolo “Digital therapeutics dalla A alla Z” una pubblicazione di 80 pagine, edita da PharmaStar, un vero e proprio libro, che racconta i vari aspetti di queste tecnologie: cosa sono, come vengono sviluppate, quali sono i requisiti clinici e quelli normativi.
Il progetto ha ricevuto il supporto non condizionato di AstraZeneca.
«Alla base dei Digital Therapeutics c’è un processo di analisi, progettazione e costruzione e una successiva sperimentazione clinica, che ne garantisce la concreta possibilità di successo nelle cure mediche – dice Giuseppe Recchia co-founder e Ceo daVinci Digital Therapeutics. Solo nell’ultimo mese ne sono stati approvati o rimborsati da autorità regolatorie internazionali ben 4, per la cura di patologie di natura oncologica, neurologica, per la dipendenza da sostanze, per smettere di fumare. Il nostro volume cerca di spiegare in dettaglio cosa sono, come nascono, quali sono le validazioni tecnologiche e cliniche cui devono sottostare e l’iter normativo per arrivare alla loro approvazione. Con riferimento anche alla realtà italiana, che con le prime startup sta iniziando il proprio percorso».
Nel volume, presentato ieri sera nel corso di un evento live su Youtube e Facebook, sono stati illustrati con dettaglio alcuni esempi di Digital Therapeutics. Somryst, un Digital Therapeutic in forma di app per il trattamento della insonnia cronica, un disturbo molto frequente nella popolazione e per il quale non sono indicati i farmaci. L’Fda ha approvato questa terapia lo scorso marzo, sulla base dei risultati di 2 sperimentazioni cliniche che hanno dimostrato la sua superiorità nei confronti del “placebo digitale”.
Oppure Endeavor, un Digital Therapeutic basato non su app, ma su videogioco, indicato per la cura della sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) nei bambini. Questa terapia è stata sottoposta a 5 studi clinici prima di avere l’autorizzazione per la prescrizione medica da parte dell’Fda. Affianca, ma non sostituisce, i farmaci e le terapie comportamentali.
Il volume nasce da un forte lavoro di squadra cui hanno contribuito molti dei più importanti esperti di questa disciplina. Eccoli in rigoroso ordine alfabetico: Roberto Ascione (Healthware Group, Milano), Massimo Beccaria (daVinci Digital Therapeutics, Milano), Sabrina Grigolo (Paziente esperta EUPATI,Torino), Gualberto Gussoni (Centro Studi FADOI, Milano), Nello Martini (Fondazione RES, Roma), Eugenio Santoro (Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS, Milano), Alice Ravizza (UseMeD, Torino), Giuseppe Recchia (daVinci Digital herapeutics, Milano), Valerio Rosso (daVinci Digital Therapeutics, Milano – Psichiatria ASL CN1 Regione Piemonte).