MILANO – Da anni si sottolinea l’importanza per le aziende di automatizzare i processi, in parte o totalmente, in base al loro settore di attività. In molte si sono attiviate, altre hanno titubato, per dubbi o limitazione di budget. Il 2020, nonostante tutto, ha lasciato una lezione fondamentale: l’automazione supporta la produttività e la continuità aziendale.
Chi aveva già abbracciato la trasformazione tecnologica, è riuscito a “sopravvivere” al blocco delle attività a causa della pandemia, mantenendo le strutture operative, anche se a basso volume. Quest’anno quindi è importante non abbassare la guardia e definire piani aziendali strategici che prevedano un’evoluzione verso processi sempre più automatizzati.
Il report World Robotics 2020 Industrial Robots di International Federation of Robotics (IFR) ha evidenziato un numero record di robot industriali – 2,7 milioni – che operano nelle fabbriche di tutto il mondo, con un aumento del 12%. L’Italia è il secondo mercato di robot più grande in Europa dopo la Germania, grazie a settori altamente produttivi come quello dei metalli, macchine industriali, automotive e alimentare.
Il percorso di trasformazione porterà a modelli di business completamente nuovi, consentendo alle aziende manifatturiere di diversificare le attività molto più facilmente che in passato. Sono numerose le realtà che hanno compreso l’importanza dell’automazione dei processi attraverso applicazioni robotiche collaborative per sviluppare nuove opportunità di business e ampliare così il proprio raggio d’azione.
Per soddisfare le nuove esigenze di produzione, è necessario essere in grado di incrementare in modo costante agilità, flessibilità e scalabilità e in questo senso la robotica assume un ruolo ancora più rilevante in un momento in cui il fattore umano è essenziale per garantire la salute e la sicurezza degli operatori.
Un grande vantaggio offerto dai robot collaborativi è la possibilità di implementarli molto più velocemente di quelli tradizionali, con spese di produzione inferiori che permettono quindi di ridurre anche i costi finali dei prodotti, con un conseguente incremento della domanda e, quindi, della produzione.
Sono efficienti anche dal punto di vista energetico e permettono di ridurre il consumo di energia in produzione. Grazie alla loro maggiore precisione, producono anche meno scarti con un impatto positivo sul rapporto tra input e output delle risorse.
Nella fabbrica intelligente sarà possibile superare la linea di produzione tradizionale, affidando diverse attività alla medesima applicazione collaborativa, che è in grado di selezionare, assemblare o pallettizzare i prodotti grazie a una semplice e veloce sostituzione di tool.
“La maggior parte dei clienti italiani di OnRobot proviene da mercato metallurgico, con circa un 40% dei prodotti destinato a questo comparto. Notiamo però una grande crescita nel mondo del packaging, nello specifico di attività come la pallettizzazione, in cui vengono sempre più richieste soluzioni flessibili e facilmente ricollocabili,” sottolinea Enrico Rigotti, Area Sales Manager di OnRobot Italia.
“Ulteriori settori di grande interesse sono Food&Beverage e Pharma, quest’ultimo apprezza in particolare l’adozione di soluzioni di presa sensibili e flessibili come le pinze OnRobot RG6,” continua Rigotti.
Le aziende specializzate in soluzioni collaborative, tra cui OnRobot, stanno lavorando per integrare nuove tecnologie che potenzino ulteriormente le funzionalità di robot e tool end-of-arm. Pensiamo ad esempio, ai software di intelligenza artificiale abbinati a sistemi di visione e di rilevamento, possono supportare la realizzazione di nuove attività, grazie a capacità più intelligenti legate all’analisi dei materiali e degli elementi processati.
Nonostante un anno difficile come il 2020, le previsioni sono positive e, come evidenziato da Interact Analysis, il settore della robotica industriale tornerà a crescere già nel 2021, con un aumento previsto del 9,2% in termini di entrate e del 9,6% per le consegne.
Innovarsi richiede impegno, investimenti e soprattutto competenze. Per questo è essenziale che l’automazione viaggi in parallelo a costanti processi di formazione – di responsabili e operatori – affinché le aziende possano prendere decisioni informate e il loro personale gestire le nuove soluzioni in modo efficace e funzionale.