RAGUSA – Nell’era fintech, in cui la banca del futuro s’interroga sul modello da seguire nel percorso di digital transformation, dalla Sicilia parte un nuovo progetto di engagement bancario che punta alla “people strategy” per valorizzare capacità e competenze.
Ragusa come New York, dove il sistema finanziario cerca di coinvolgere di più e meglio le proprie risorse per affrontare la rivoluzione che investe processi e servizi, customer experience e sicurezza. Proprio in questi giorni, i temi messi sul tavolo durante il Forum Banca 2019 hanno rilevato le grandi sfide da affrontare, dove al centro di ogni tecnologia c’è il ritorno della banca intesa come vero e proprio hub di relazioni: un ecosistema che deve integrare fisico e virtuale, puntando tutto sulle connessioni interne al sistema e, di riflesso, sulle relazioni con il mondo esterno, i cosiddetti stakeholders.
Un modello circolare dove il binomio umano-digitale, nel mondo banking e finance, deve trarre spunto dall’impegno e dal coinvolgimento razionale ed emotivo delle risorse umane.
Quali sono i vantaggi per chi attua questo processo di employee engagement? «Ecco i numeri secondo i più recenti studi di settore – commenta Sergio Borra, CEO e fondatore di Dale Carnegie Italia – +22% di profitti, +57% di impegno dei dipendenti nelle attività, -87% di turnover e maggiori probabilità di essere top performer con indicatori che incidono su portafoglio clienti, profittabilità, produttività, assenteismo e qualità».
È per questo che Banca Agricola Popolare di Ragusa (BAPR) ha avviato un programma di sviluppo insieme a Dale Carnegie, società americana specializzata nella formazione manageriale e comportamentale, presente in 80 Paesi nel mondo: «Si tratta di uno dei più importanti progetti di engagement bancario in Italia – commenta Lorenzo Nicoletti, executive partner Dale Carnegie Italia – che mira ad accrescere le competenze trasversali delle key people nell’arco di 18 mesi: il piano è stato già avviato con una survey che ha coinvolto le 830 persone dell’istituto bancario». Il percorso di sviluppo e formazione fa parte del piano d’impresa di BAPR definito dal CdA presieduto da Arturo Schininà, volto a valorizzare le risorse umane dell’azienda in un piano strutturato di accrescimento delle competenze trasversali.
«In un mercato molto competitivo come quello finanziario – evidenzia Saverio Continella, direttore generale di BAPR – ciò che farà davvero la differenza sarà la capacità delle nostre persone di essere ogni giorno sul territorio, a fianco del cliente, comprendendone le reali esigenze. Per il management della banca puntare sulle persone ha significato aprire un confronto trasparente, raccogliendo apprezzamenti e critiche, ma soprattutto proposte, che abbiamo integrato nel nostro piano di sviluppo. Siamo molto soddisfatti dei risultati della survey che ci ha confermato la forte adesione ai processi d’innovazione già in atto e la voglia di mettersi in gioco per affrontare le nuove sfide competitive».
«Sono molto orgoglioso di questo risultato – conclude Nicoletti – i valori e la chiarezza di obiettivi di questa Banca hanno permesso di elaborare soluzioni personalizzate e modellare il nostro know-how sulle effettive esigenze delle persone. Per sviluppare il percorso formativo abbiamo coinvolto la casa madre americana nella selezione di tools innovativi e un team di senior trainer con esperienze specifiche. Siamo tutti impegnati a garantire che il trasferimento delle nuove competenze richieste dalla Banca agevoli concretamente il raggiungimento degli obiettivi d’impresa, valorizzando le persone e il territorio.