Dall’inviato, NAPOLI – L’economia della Campania nei primi nove mesi del 2019 si è indebolita rispetto al 2018. E’ quanto è emerso dalla nota di aggiornamento congiunturale della Banca d’Italia che analizza il primo semestre del 2019, presentata oggi nella sede di Napoli. Gli unici dati positivi emergono dal settore del turismo internazionale e dall’export. A rallentare invece è in particolare il settore manifatturiero. Sul fronte dell’occupazione la situazione va anche peggio perchè i livelli occupazionali registrano una decrescita dell’1,8 per cento in controtendenza rispetto al Mezzogiorno che registra un + 0,1 e alle altre regioni italiane che mostrano un + 0,7 per cento. La flessione dei livelli occupazionali, pur non risparmiando alcun comparto, incide in particolare nel settore delle costruzioni dove si registra una diminuzione degli occupati del 5,3 per cento. Per quanto riguarda il settore privato le assunzioni a tempo indeterminato sono aumentate trainate dalle trasformazioni di rapporti a termine. Ad allarmare è il dato secondo cui crescono gli inattivi, coloro che per mancanza di fiducia nel mercato del lavoro non cercano un’occupazione. Le persone in cerca di occupazione sono infatti diminuite del 3,2 per cento e le ore autorizzate di Cassa integrazione sono aumentate del 68,9 per cento nei primi nove mesi dell’anno. A supportare le famiglie in difficoltà le misure del reddito e della pensione di cittadinanza di cui in Campania beneficiano 180mila nuclei familiari che rappresentano l’8 per cento delle famiglie campane. Un dato che è il doppio di quello a livello nazionale (4 per cento) e superiore anche al dato del Mezzogiorno (7 per cento). In Campania l’importo medio mensile erogato è di 551 euro a fronte dei 482 euro della media italiana. «L’economia campana non è ancora in una fase di stagnazione ma ci siamo vicini e ampliando lo sguardo l’economia regionale come quella dell’Italia fa i conti con un quadro mondiale di grande incertezza – ha sottolineato il direttore della sede di Napoli, Antonio Cinque – dovuta alle tensioni e alla guerra dei dazi tra Usa e Cina, alle incertezze legate alla Brexit e a vicende interne». L’analisi mostra che nel comparto industriale, gli investimenti, frenati dall’elevata incertezza, sono aumentati ”a ritmi decisamente contenuti” e le imprese continuano ad accumulare liquidità. In generale cala il fatturato delle imprese dell’industria campana, difficoltà si registrano nel comparto delle costruzioni che fatica a recuperare i livelli pre-crisi e che conta una flessione degli occupati del 5,3 per cento così come è in difficoltà il manifatturiero. Uniche note positive arrivano dal turismo internazionale che cresce del 6,8 per cento «con picchi soprattutto nei mesi estivi molto probabilmente – ha spiegato Paolo Emilio Mistrulli, della Divisione Analisi e ricerca economia territoriale – legati allo svolgimento sul nostro territorio delle Universiadi» e che registra anche una spesa del 12 per cento e un incremento dei flussi passeggeri in aeroporto del 10,9 per cento e nei porti del 3,8 per cento e di passeggeri crocieristi del 28,2. Bene anche l’export che aumenta del 7,9 per cento grazie in particolare al settore farmaceutico, all’automotive e all’aerospazio. Esportazioni che crescono soprattutto verso i Paesi extra Unione europea, mentre tra i Paesi europei partner principale delle imprese campane è il Regno Unito. Tornando all’occupazione in Campania, quello che salta agli occhi dal report di Bankitalia è che la decrescita sembra essere figlia delle tantissime vertenze in corso e relative soprattutto alle multinazionali che hanno deciso dalla mattina alla sera di disimpegnarsi, vedi caso Whirlpool di Napoli o Jabil di Marcianise. Perché alcuni segnali di controtendenza esistono e vengono soprattutto da aziende virtuose che hanno il proprio “cuore” e quartier generale ad esempio a Napoli. E’ il caso di molte aziende autoctone ed in vari settori. NetCom Group, azienda leader in Italia nei servizi di ingegneristica, ad esempio, ha un trend di assunzioni nell’ultimo biennio con una crescita a due cifre che sfiora il 20 per cento. «Questo Gruppo è sicuramente in contro-tendenza in Campania – commenta Domenico Lanzo, presidente di NetCom Group – perché noi da anni cresciamo come organico ed ogni anno sono centinaia i giovani ingegneri e non solo che assumiamo a tempo indeterminato. Questo anche grazie ad un lavoro di sinergia con le migliori università del territorio». Insomma i dati sull’occupazione sono preoccupanti, ma probabilmente una speranza di cambiare le cose in meglio c’è ancora.