MILANO – Nell’attuale scenario economico ed imprenditoriale, caratterizzato dai recenti avvenimenti legati alla pandemia Covid-19, sentiamo spesso parlare di Big Data. Questi ultimi possono rappresentare una vera e propria chiave di volta per le aziende nei processi di business, innovazione e digitalizzazione: non a caso, molti analisti ed economisti sono concordi nell’affermare che i Big Data e loro tecnologie di acquisizione si configureranno come il petrolio del XXI secolo.
Cerchiamo quindi di far luce su questo tema partendo da due doverose premesse:
· la digitalizzazione e la trasformazione digitale della manifattura, l’adozione di tecnologie abilitanti e il loro rapido combinarsi sta accelerando i cambiamenti, con evidenti effetti all’interno di tutte le filiere industriali, alterando, spesso in modo irreversibile, i cicli della trasformazione produttiva, le catene di valore e i modelli di business;
· il dato, rappresenta l’elemento centrale, il vero e proprio centro nevralgico delle tecnologie abilitanti Industria 4.0. E’ infatti attraverso il dato, dalla sua generazione, aggregazione, integrazione, analisi, interpretazione, trasformazione in informazione e in conoscenza che le altre tecnologie I4.0 massimizzano i loro effetti in termini di miglioramento ed efficientamento dei processi aziendali e organizzativi.
Tuttavia, nonostante la loro enorme potenzialità, non sempre le aziende e gli imprenditori ne conoscono a fondo le peculiarità e le possibili applicazioni in ambito industriale. Uno dei problemi relativi ai Big Data è proprio il modo in cui le aziende percepiscono questa tecnologia: complessa, distante, poco accessibile. Quando si parla di Big Data sono in molti a pensare che possano servire solo per far fronte alle grandi sfide scientifiche e sociali del futuro. Nulla di più sbagliato.
Uno strumento trasversale, a portata delle PMI
L’aspetto davvero interessante da evidenziare è che i Big Data possono essere utilizzati non solo per le sfide sopra menzionate e non solo dalle multinazionali e dalle grandi aziende, ma anche dalle Piccole e Medie Imprese, cuore del nostro tessuto produttivo chiamate oggi a rimodulare in maniera strategica il proprio sviluppo competitivo e le proprie dinamiche di business.
Una delle principali caratteristiche dei Big Data è proprio la grande trasversalità. Possono infatti trovare applicazione in vari ambiti, nel manifatturiero così come nei servizi: packaging, biomedicale, automotive, meccanica, marketing, finanza, export, sostenibilità sono solo alcuni semplici esempi di settori in cui possono essere impiegati con enormi benefici per le aziende.
Un esempio concreto?
Nel corso di uno dei nostri webinar dedicato a questo argomento abbiamo coinvolto la RAI e Axyon. La prima la conosciamo tutti, la seconda è una start-up che sviluppa soluzioni software in ambito finanziario. Due realtà molto diverse tra loro per dimensioni, settore, mission, eppure accomunate dall’utilizzo dei Big Data: se la RAI li considera estremamente utili per la rilevazione dell’Auditel, per Axyon rappresentano un efficace strumento di supporto nei confronti dei propri clienti per le attività di trading finanziario.
E’ corretto pensare che a livello aziendale i Big Data siano prevalentemente utilizzati per l’ottimizzazione dei processi produttivi (ad esempio attraverso il monitoraggio delle linee produttive oppure analisi in tempo reale volte a testare la qualità prodotti, ecc.), ma non si può circoscrivere la loro applicazione solo all’interno di questo ambito. Nel corso di diversi eventi on-line che abbiamo realizzato ci siamo soffermati proprio su questo aspetto trasversale dei Big Data: ad esempio come strumento di supporto per attività di export e internazionalizzazione (l’utilizzo di software specifici può orientare in maniera decisiva la scelta del mercato in cui esportare / investire, attraverso analisi specifiche volte a comprendere il livello di esportabilità di un prodotto, le caratteristiche del mercato di interesse, le strategie della concorrenza, ecc.) oppure in relazione alla sostenibilità per la tutela ambientale e la lotta agli sprechi (attraverso l’elaborazione di analisi e calcoli ad hoc volti a garantire un miglior efficientamento energetico oppure per fornire informazioni utili alle aziende agricole per i loro processi di irrigazione e fertilizzazione, ecc.). Gli esempi di applicazione possono essere infiniti.
Perché farne uso? Vantaggi e impatto nello scenario di domani
Una delle caratteristiche più importanti legate all’utilizzo dei Big Data è senza dubbio la raccolta di dati in tempo reale. Spesso gli imprenditori dispongono di informazioni ormai superate che possono rallentare o mettere a repentaglio la buona riuscita dell’attività, con conseguenze negative sia in termini di efficienza che di competitività: al contrario i Big Data permettono di lavorare con informazioni aggiornate in grado di fornire una panoramica attuale, esaustiva e targettizzata. La vera sfida oggi non è solo quella di riuscire a gestire ed elaborare informazioni in tempi rapidi, ma farlo in maniera intelligente e strategica in cui l’elaborazione e l’ incrocio dei dati possa portare a risultati importanti per il business aziendale.
Proprio in questo periodo di crisi legato alla pandemia Covid-19 è emersa la loro grande portata rivoluzionaria, come elemento a supporto dell’innovazione in grado non solo di fornire una comprensione chiara e definita delle enormi sfide che la nostra società globale è costretta ad affrontare (basti pensare al loro vasto utilizzo in ambito medico per fronteggiare l’emergenza Coronavirus), ma anche in ottica di supporto alle imprese. In un contesto come quello di domani che sarà da ridefinire sulla base di quanto accaduto, l’impatto dei Big Data sarà sempre più crescente nell’intero comparto industriale e nelle sue dinamiche di business.
Le aziende italiane non possono sottrarsi a questa sfida, soprattutto in un momento così delicato come questo in cui è necessario raccogliere tutte le energie ed effettuare un cambio di marcia certamente non semplice, ma sicuramente necessario. Se è vero che gli effetti della crisi legata a Covid hanno un impatto tremendo sulla nostra economia, è altrettanto vero che avranno però l’effetto di accelerare – o almeno ce lo auguriamo – quei necessari processi di ammodernamento e innovazione del nostro tessuto produttivo.