MILANO – La tecnica per il trattamento del collo con tossina botulinica migliora di anno in anno e l’intervento interessa moltissime donne “over 40”. A dirlo è il presidente dell’Aiteb (Associazione italiana terapia estetica botulino), Massimo Signorini, alla vigilia dell’incontro Meet The Expert dedicato al trattamento del collo in programma a Milano sabato 5 ottobre.
“I pazienti sanno benissimo che oggi ci sono possibilità di trattamento legate agli iniettabili ma che i risultati sono migliori sul volto che sul collo – spiega Signorini- Questo per due motivi in particolare: le parti molli e il grasso sottocutaneo del volto sono sostenuti da un’impalcatura scheletrica che conferisce al volto una forma più facile da tenere sotto controllo. Inoltre sul volto esistono robusti legamenti che collegano le ossa del massiccio facciale alla cute e quindi funzionano da tiranti e ostacolano la discesa gravitazionale che comunque c’è. Sul collo la situazione è diversa, la sua forma concava rende il collo più soggetto alla forza gravità, non ha legamenti che aiutano la cute a essere sostenuta e subisce l’effetto dei continui movimenti del capo di cui fa le spese la cute che si riempie di rughe”.
Continua il presidente di Aiteb: “Il trattamento al collo è quindi molto richiesto ma gli operatori di medicina estetica si trovano di fronte a difficoltà dettate dall’anatomia stessa. Il trattamento che andremo a vedere sabato è innovativo perché associa una particolare varietà di acido ialuronico unica sul mercato alla tossina botulinica che varia in base alla tipologia del paziente. Abbiamo invitato a parlarne il dott. Dalvi Humzah perché con le sue mani realizza interventi francamente sorprendenti”.
Il botulino viene impiegato sul collo per varie ragioni che vanno dall’attenuazione dell’azione del muscolo platisma (che incide sulle rughe orizzontali del collo e anche sulle due bande verticali che si vedono nelle persone non più giovanissime fra mento e clavicola), al trattamento della cute che rende la pelle più liscia per circa 5 mesi.
“Ma l’utilizzo della tossina botulinica sul collo richiede una mano esperta: basti pensare a quanti muscoli si trovano sotto il platisma e che non vanno assolutamente colpiti perché servono a ingoiare, parlare, flettere il capo – precisa Signorini – Questo è uno dei casi in cui la formazione specifica del medico è essenziale, serve conoscere l’anatomia e i dosaggi corretti, la tecnica migliore”.
“I pazienti che richiedono questo tipo di trattamento sono esclusivamente donne con oltre 40 anni di età. Fanno concorrenza alle tecniche con gli iniettabili soprattutto le apparecchiature elettromedicali che trasmettono energie elevate che generano calore che serve a far contrarre la pelle (radiofrequenza, ultrasuoni, laser), ma la nuova terapia che presentiamo sabato promette risultati sorprendenti. Il giorno in cui riusciremo a rendere veramente efficace il trattamento con iniettabili esploderà la richiesta di questo tipo di intervento sul collo”, conclude il presidente di Aiteb.
Sono circa 400 mila l’anno i trattamenti con botulino in Italia, 800 mila gli interventi con acido ialuronico, per un totale di interventi da iniettabili di 1.2 milioni l’anno. In Italia le donne over 40 sono circa 20 milioni e da una stima di Aiteb emerge che circa 500 mila di loro sarebbero interessate a un trattamento per il collo. Tuttavia, la tecnica innovativa che verrà presentata sabato richiede una certa curva di apprendimento, ed è prevedibile che occorrano un paio d’anni perché raggiunga una buona diffusione sul territorio nazionale.